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Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2011 alle ore 06:43.
MILANO
Si affilano le armi nello scontro sul matrimonio tra Wind di Naguib Sawiris e Vimpelcom, voluto a gran forza da egiziani e russi ma osteggiato dai norvegesi: da una parte c'è una continua guerriglia legale (e proprio ieri i norvegesi di Telenor hanno subito una sconfitta), ma sottotraccia infuria la battaglia per le deleghe, con i due schieramenti che si contendono i voti. Tra due settimane andrà in scena l'attesa assemblea straordinaria di Vimpelcom che stabilirà una volta per tutte il vincitore della partita: sì alle nozze da 21 miliardi di dollari che farà nascere il quinto operatore mondiale della telefonia mobile, oppure il no definitivo dopo più di sei mesi di trattative.
In attesa dello showdown finale, il 17 marzo, da Londra arriva intanto una buona notizia per il fronte di Sawiris e Altimo (la holding russa azionista di maggioranza di Vimpelcom): la Corte Commerciale ha rigettato la richiesta di Telenor per un'ingiunzione di rinvio dell'assemblea. In sostanza i norvegesi chiedevano la sospensione d'urgenza dell'assise dei soci a meno che Vimpelcom non avesse emesso azioni da dare in prelazione alla stessa Telenor. La fusione Wind-Vimpelcom, infatti, avverrà tramite un aumento di capitale: la compagnia russa dovrà emettere nuove azioni (e per questo ci vuole l'ok dei soci) da destinare a Sawiris (che diverrà socio col 30% ma con diritti voto fermi al 20%). Ma Telenor sostiene che in base al diritto di prelazione in suo possesso quelle azioni dovrebbero andare a lei. Altimo invece, avendo comprato in Borsa una manciata di azioni Orascom (la società egiziana di tlc che fa anch'essa capo a Sawiris), ritiene si tratti di un'operazione con parte correlata e quindi senza prelazione.
Telenor sta cercando di bloccare una fusione sempre contestata perché ritiene non crei valore: ma ieri si è vista bocciata dai giudici. Dal Cairo Khaled Bichara, il braccio destro di Sawiris, ha rassicurato che «l'operazione va avanti come pianificato» e che la holding Weather (ora Wind Telecom) aspetta l'esito dell'assemblea. Ma Telenor ha anche minacciato di ricorrere a un arbitrato, opzione che potrebbe seriamente pregiudicare la fusione.
La sensazione, tuttavia, è che tutto si giocherà tra quindici giorni in assemblea, dove la conta dei voti sarà cruciale: Telenor detiene il 40% di Vimpelcom e in condizioni normali la quota sarebbe più che sufficiente per bloccare tutto. Ma lo statuto del gruppo russo richiede solo il 50% dei voti a favore per l'assemblea straordinaria. Si è dunque scatenata una caccia alle deleghe: la società di proxy Iss si è schierata con Telenor e ha invitato gli azionisti a votare contro. A favore della fusione, invece, è scesa la Glass, Lewis & Co., altra società di proxy fight.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERI
21 miliardi
Il controvalore
La fusione fra Wind e Vimpelcom ha un valore di 21 miliardi di dollari che porterà alla nascita del quinto operatore mondiale della telefonia mobile.
30%
La quota di Sawiris
Il magnate egiziano avrà una quota del 30% del nuovo gruppo, ma con diritti di voto fermi al 20 per cento.
40%
La quota Telenor in Vimpelcom
Il gruppo norvegese, azionista di Vimpelcom, si oppone all'operazione: fra due settimane la battaglia decisiva in assemblea.
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