Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2011 alle ore 06:43.

My24

L'ultimo allarme è arrivato ieri da Continental: i rincari della gomma sono tali che la società tedesca teme di veder spazzati via 700 milioni di euro nel 2011. «Abbiamo già cominciato ad alzare i listini – ha dichiarato il ceo Elmar Degenhart – ma non riusciamo neppure lontanamente a compensare i recenti rincari, che hanno portato la gomma a quasi 6 $/kg». La società promette di raddoppiare gli sforzi per allontanarsi dal segmento di mercato meno lucrativo, quello degli pneumatici standard, una strategia che sembra aver avuto successo nel caso di Pirelli: i rialzi delle commodities, ha assicurato il presidente Marco Tronchetti Provera, «per ora non hanno avuto impatti negativi» sulla società italiana, poiché «quest'anno abbiamo un mix sempre migliore e un mercato molto buono. Produciamo soprattutto pneumatici di alta gamma, quindi gli aumenti che facciamo sono marginali».
Non tutti gli utilizzatori di gomma si mostrano altrettanto tranquilli. Bridgestone, il numero uno mondiale degli pneumatici, si aspetta una riduzione del 17% dei profitti, legata principalmente al maggior costo delle materie prime. Michelin prevede un aggravio supplementare di 1,5 miliardi di euro per colpa della gomma, minaccia che sta cercando di contrastare con aumenti fino al 15% dei prezzi di vendita in alcuni mercati.
Dopo un cedimento la settimana scorsa, legato ai disordini in Nordafrica e in Medio Oriente, le quotazioni del caucciù stanno risalendo (ieri a Singapore la qualità Rss3 valeva 6 $/kg) e tra gli analisti c'è scarsa fiducia nella possibilità di ribassi. Nel breve termine l'offerta sarà molto ridotta: tra febbraio e maggio è la stagione del wintering, in cui gli alberi della gomma perdono le foglie e producono fino al 60% in meno di lattice. In seguito, la domanda – stando alle previsioni – sarà così forte da non riuscire a essere soddisfatta. L'Associazione dei produttori di gomma naturale (Anrpc) stima una produzione di 9,7 milioni di tonnellate nel 2011: l'incremento rispetto all'anno scorso è del 4,8%, meno di quanto auspicato, poiché i prezzi record hanno spinto a uno sfruttamento eccessivo delle piantagioni, che finirà per ripercuotersi sulle rese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi