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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 16:30.

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Bulgari a caro prezzo, ma per Lvmh ne vale la penaBulgari a caro prezzo, ma per Lvmh ne vale la pena

E' "un accordo amichevole" e i due sono "una coppia perfetta", si legge sulla stampa internazionale. Il gioiello Bulgari viene comprato "a caro prezzo" dal gruppo francese Lvmh e forse questo, osserva il Financial Times, "attenua il colpo per gli italiani che piangono la perdita di un altro dei loro marchi più famosi" che, come Gucci e Fendi, è stato acquisito dai francesi.
E c'è chi dice al Ft: "E' il trionfo del sistema economico francese su quello italiano". Così Paolo Cesare, Ceo italiano della catena di grandi magazzini francese Printemps, esprime al Ft gli umori di molti di fronte all'acquisizione della maison di gioielli Bulgari da parte del gruppo del lusso costruito da Bernard Arnault. Sotto il titolo "L'inseguimento decennale di Bulgari arriva al termine", Rachel Sanderson scrive da Milano: "Banchieri e dealer dicono che l'accordo è senza precedenti sia in termini di prezzo che di incentivi dati alla famiglia Bulgari, che ottiene due seggi nel Cda". Ma per Lvmh ne vale la pena, poiché raddoppia la dimensione della divisione gioielli e orologi e lo mette finalmente in concorrenza con Richemont (Cartier) e Swatch.

"Bulgari è il nuovo gioiello della corona Lvmh", è il titolo del commento di Paul Betts sul Financial Times, che parla di "accordo amichevole". Arnault dice al Ft che "non è tanto un'acquisizione quanto un'associazione tra due famiglie che condividono una visione e una filosofia comuni".

Betts mette in evidenza che l'accordo permette a Lvmh di andare all'attacco del suo più grande rivale nel settore "hard luxury", lo svizzero Richemont, proprietario di Cartier. Ora Hermès "sta respingendo le offensive di Arnault, anche se Lvmh insiste nel dire che le sue intenzioni non sono aggressive". "Arnault sta probabilmente sperando che l'accordo Bulgari persuada la famiglia Hermès a ripensarci".

"Chi sarà incoronato re del luccichio?" si domanda il britannico Independent, in un'analisi sulla lotta per la supremazia tra i due magnati del lusso, il francese Bernard Arnault di Lvmh e il sudafricano Johann Rupert di Richemont, con la sua gemma Cartier.

"Il potere commerciale di Lvmh, con più di 2500 negozi in tutto il mondo, sarà usato per sfidare Richemont, e specialmente il suo marchio di gioielli leader, Cartier". Anche se Bulgari è il più piccolo tra i leader mondiali dei gioielli, "è uno dei più affascinanti. Tra i suoi clienti c'era Liz Taylor". Con Bulgari, scrive l'Independent, Lvmh aumenta il proprio interesse nel campo dei gioielli, ma resta dietro Richemont. "Ma forse non a lungo": secondo gli analisti di mercato, Lvmh cercherà presto nuove acquisizioni. Gli analisti prevedono anche che l'accordo scatenerà una valanga di takeover nel settore del lusso mondiale.

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