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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 15:30.
L'inflazione continuerà a crescere. Per arginarla la Bce potrebbe rialzare i tassi fino a 75 punti base nel corso del 2011 secondo il presidente dimissionario della Bundesbank Axel Weber. Nel corso della conferenza annuale a Francoforte, la banca centrale tedesca ha diffuso le sue stime sull'inflazione che, in Germania, dovrebbe salire «a circa il 2%» quest'anno contro l'1,1% dello scorso anno.
Weber d'accordo con le scelte della Bce
Weber si conferma un fautore dell'ortodossia monetaria (per cui il compito della Bce è unicamente quello di tenere a bada il livello dei prezzi). Parlando con i giornalisti ha quindi detto di condividere la linea dell'Eurotower, che ha recentemente annunciato un probabile rialzo del costo del denaro. La situazione dell'inflazione, secondo Weber, è da tenere sotto controllo per l'incertezza che permane in Nord Africa con i disordini in Libia e i suoi riflessi sui prezzi del petrolio. Weber ha spiegato che «se la situazione non si placa i prezzi resteranno a questo livello se non superiore».
Possibile un rialzo dei tassi fino all'1,75%
Rispondendo a una domanda sui tassi Weber ha dichiarato: «Non vedo alcuna ragione per correggere le aspettative del mercato» sottolineando come le prospettive di inflazione della Bce potrebbero sottostimare l'effettiva pressione sui prezzi. I tassi all'1,75% alla fine del 2011 (come atteso dal mercato) sono quindi una prospettiva possibile per il numero uno della Bundesbank.
Le nuove stime sulla crescita tedesca
La Banca centrale ha anche rivisto al rialzo le stime sulla crescita economica in Germania. L'aumento del Pil della locomotiva tedesca dovrebbe infatti attestarsi al 2,5% nel 2011, contro il 2% stimato in precedenza, ha fatto sapere Weber. La Bundesbank si mostra così più ottimista che il governo federale, che aveva previsto una crescita del 2,3% nel 2011. Dopo la caduta del 4,7% nel 2009, il prodotto interno lordo tedesco ha rimbalzato del 3,6% lo scorso anno, grazie alla ripresa della domanda mondiale, in particolare nei paesi emergenti come la Cina. Questo fattore ha sostenuto le esportazioni tedesche, importante pilastro della crescita del Paese.
Le stime sull'inflazione tedesca
La ripresa in Germania «si é rapidamente equilibrata con il ritorno del consumo interno, e le famiglie ma anche le imprese hanno incrementato i loro investimenti lo scorso anno», ha detto Weber. Di conseguenza l'inflazione dovrebbe accelerare in Germania «a circa il 2%» quest'anno contro l'1,1% dello scorso anno. Nel 2012 l'inflazione dovrebbe rallentare, «a condizione che gli aumenti salariali restino ragionevoli».
Le ripercussioni sulle quotazioni dell'euro
Le parole del numero uno della Bundesbank, in particolare le stime sull'inflazione in Germania, hanno influito sulla quotazione dell'euro che è sceso sotto quota 1,39 dollari, portandosi fino a un minimo di 1,3886 nel primo pomeriggio. L'euro ha perso terreno anche contro lo yen.
Ordini industria: +2,9% in gennaio
Sempre oggi sono stati diffusi dal ministero dell'Economia i dati sugli ordinativi all'industria che a gennaio hanno segnato un incremento del 2,9 per cento rispetto al mese precedente (+del 2,5% previsto dagli analisti), dopo il -3,6 per cento registrato a dicembre. La dinamica degli ordinativi per l'estero resta più solida, con un più 4,5 per cento a fronte del più 1,6 per cento degli ordini sul mercato interno. Negli scambi mattutini a francoforte l'indice Dax segna un più 0,38 per cento.
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