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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2011 alle ore 06:42.

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Ricavi e masse gestite in aumento per Banca Esperia nel 2010. La «boutique» di private banking nata da una joint venture fra Mediobanca e Mediolanum concede il bis dell'anno precedente, ma con una differenza significativa: la crescita delle masse gestite pari al 14%, superiore all'8% medio del mercato, e quella del fatturato pari al 20% non sono state stavolta influenzate dallo scudo fiscale. «Il fatto che Banca Esperia abbia aumentato da 11,2 miliardi a 12,7 miliardi le masse gestite e da 58 a 69 milioni i ricavi negli ultimi 12 mesi è il risultato del continuo rafforzamento della struttura commerciale», ha commentato l'a.d. Andrea Cingoli, anticipando le cifre del bilancio che sarà esaminato dal Cda il 23 marzo.
L'inserimento di 28 nuovi private banker nel corso del 2010 ha fatto lievitare a 72 le figure attive nelle 3 nuove direzioni commerciali territoriali e nelle due aree dedicate a «Key Client» (cioè alle famiglie con portafogli complessi) e «Family office e istituzionali». Al momento il gruppo sta selezionando un manager per completare l'organico in Lombardia, mentre nel corso dell'anno è prevista l'apertura di una nuova filiale a Treviso.
«Nel 2011 intendiamo proseguire con questo passo e sviluppare ulteriormente il trend di crescita con un obiettivo di raccolta netta superiore a 1,5 miliardi di euro», ha aggiunto Cingoli, che si augura di portare le masse in gestione di Banca Esperia a tagliare il traguardo dei 20 miliardi entro il 2013. Tornando ai ricavi, il gruppo ha registrato un contributo crescente della componente legata ai servizi di consulenza finanziaria e un incremento del margine d'interesse legato sia alla crescita degli impieghi (circa 500 milioni), sia a una più equilibrata gestione della tesoreria.
Per incrementare l'attività creditizia, oltre che per esaudire le richieste della Banca d'Italia in merito alla diversificazione delle fonti, Esperia chiederà ai soci di sottoscrivere un finanziamento di 40 milioni entro aprile. Non si esclude poi l'emissione di un'obbligazione (sarebbe la seconda) destinata, oltre che alla raccolta, anche a soddisfare le richieste dei clienti più prudenti. «Intendiamo piazzare bond per 50-100 milioni in più tranche, ma lo faremo in funzione della capacità di assorbimento del mercato e delle esigenze della clientela», ha chiarito Cingoli.
Sempre nel 2010 il risultato operativo è cresciuto del 120% a 10 milioni, mentre nessuna indicazione per adesso è arrivata sull'utile netto. Nel corso dell'esercizio Banca Esperia ha però ridotto del 40% (da 80 a 50 milioni circa) la componente meno liquida del portafoglio di proprietà, un'operazione che comporterà un costo straordinario di circa due milioni. Nel frattempo procede la riorganizzazione di Duemme, la Sgr del gruppo guidata da Filippo Di Naro, che prevede da un lato la specializzazione in tre classi di attivo (obbligazionario governativo e corporate, azionario Europa e strategie di ritorno assoluto), dall'altra la gestione delle altre asset class mediante la selezione dei migliori specialisti e la collaborazione con terzi (di due giorni fa quella con Algebris sui CoCo bond) per lanciare strumenti specializzati.
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