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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2011 alle ore 06:42.

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Ci sono margini per andare avanti. Il direttore generale di Groupama, Jean Azéma, è venuto ieri in Italia per per illustrare alla famiglia Ligresti i motivi per i quali, nonostante la pronuncia recente della Consob, il progetto comune per ricapitalizzare Premafin non è ancora tramontato. Ad incontrarlo nella sede milanese della holding c'era la famiglia al completo, il capostipite Salvatore Ligresti ed i figli Jonella Francesca, Giulia Maria e Gioacchino Paolo. A loro fa capo il 45% di Premafin che a sua volta controlla il 47% dei diritti di voto di Fondiaria Sai, il terzo gruppo assicurativo italiano e il vero oggetto dei desideri della compagnia d'oltralpe. «Tutto bene, sono soddisfatto», si è limitato a commentare Azéma al termine della riunione e Giulia Ligresti si è detta fiduciosa su una soluzione positiva. Un accordo allontana le ipotesi di Opa su cui il mercato aveva scommesso il giorno precedente e la Borsa ieri ne ha immediatamente risentito con un calo di FonSai del 2,7% mentre Premafin e Milano Assicurazione (l'altra quotata del gruppo) sono rimaste invariate. A breve, forse addirittura tra oggi e domani, Azéma dovrebbe fare il punto della situazione con il sua Cda prima di tornare a contattare i Ligresti.
La pronuncia a sorpresa con la quale la Consob venerdì scorso ha giudicato rilevante ai fini dell'Opa l'ingresso di Groupama nel capitale della holding (con una quota del 17% acquisita nell'ambito di una ricapitalizzazione), ha scompaginato i piani dei due partner. Nè i Ligresti nè Groupama si aspettavano un giudizio e motivazioni così radicali. Ma non tutto è perduto ed i legali del gruppo francese - con la consulenza dello studio legale Clearly Gottlieb - hanno studiato in questi giorni in che modo l'operazione potrebbe ripartire rispondendo ai rilievi dell'autorità di vigilanza. Quest'ultima ad esempio, nel rispondere a Groupama ha graduato diversamente i suoi commenti sui due quesiti posti dalla compagnia francese. È stata inflessibile nel dichiarare l'obbligo di Opa "solidale" a carico dei Ligresti e di Groupama in seguito alla ricapitalizzazione di Premafin , ma più possibilista sul quesito secondario relativo alla possibilità di un investimento dei francesi direttamente nella compagine azionaria di FonSai. Forse in quelle valutazioni i legali hanno trovato nuovi spunti.
Certamente la ristrutturazione dell'originaria operazione dovrebbe passare per una denuncia del patto di sindacato già sottoscritto tra la famiglia Ligresti e Groupama su Premafin con la definizione di nuove intese. Azéma ieri ne ha parlato con i suoi partner italiani anche se ufficialmente non è emerso nulla. Qualcuno, ad esempio, ha ipotizzato che i francesi potrebbero ridurre la loro presenza in Premafin al di sotto del 17% concordato originariamente ma, in questo caso, anche il loro apporto finanziario si ridurrebbe e per Premafin (e la famiglia Ligresti) vi sarebbe il problema di come reperire risorse aggiuntive per prendere parte all'altro aumento di capitale sulla società a valle, la FonSai.
Ma ieri Azéma avrebbe parlato con i Ligresti anche d'altro. Avrebbe domandato se dietro la decisione della Consob si nascondano anche ostacoli politici all'operazione. Il tema era finora giudicato inverosimile considerata l'amicizia che lega i Ligresti e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ma certamente nel l'occasione ha sorpreso, soprattutto gli osservatori esteri, anche l'autonomia mostrata dall'authority e dal suo presidente Giuseppe Vegas.
I tempi per trovare una via d'uscita alla situazione sono comunque stretti. Il 23 marzo il cda di FonSai esaminerà il progetto di bilancio e per quella data il management dovrà fornire al mercato ed agli analisti finanziari date certe sulle tappe del suo risanamento, con o senza Groupama.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PUNTO

L'ingresso francese
Lo scorso ottobre la famiglia Ligresti sigla un accordo con Groupama: i francesi entreranno con il 17% in Premafin, la holding che controlla il gruppo assicurativo Fondiaria-Sai
Lo stop Consob
Venerdì scorso la Consob stabilisce l'obbligo di Opa da parte dei francesi sia su Premafin che su FonSai. Ieri a Milano il vertice fra Salvatore Ligresti e Jean Azéma, ceo di Groupama.

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