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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2011 alle ore 13:47.

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Intervista a Ernesto Paolillo (Fotogramma)Intervista a Ernesto Paolillo (Fotogramma)

«La Uefa ha già stilato una lista dei club europei che non sono in linea con i dettami del fair play finanziario, ma sarà resa nota solo dal prossimo anno, quando inizieranno i controlli. Del resto, è giusto così. È inutile valutare oggi gestioni finanziarie figlie di un'altra epoca calcistica. Perché quella in cui stiamo entrando, sia chiaro, è un'altra epoca del calcio».


Ernesto Paolillo, amministratore delegato e direttore generale dell'Inter, è componente dell'Executive board dell'European club association che, dopo l'esperienza del cosiddetto G-14, raggruppa i principali team a livello continentale. Ma soprattutto Paolillo presiede la commissione Finanze dell'Eca, che sta lavorando a stretto contatto con i tecnici della Uefa e con il Panel per il controllo finanziario per la stesura del regolamento sul fair play.


Che l'Uefa faccia sul serio è pacifico, come ha insegnato la scorsa estate la vicenda del Maiorca, esclusa dall'Europa league per le difficoltà finanziarie in cui versa. Ma siamo sicuri che i top club europei non abbiano ripensamenti? L'ultima faraonica campagna acquisti in Inghilterra, ma anche certe operazioni in Italia, qualche perplessità la lasciano.


Ovviamente, posso parlare per l'Inter. Noi restiamo favorevoli al fair play e ci adegueremo. A gennaio abbiamo solo anticipato, per varie ragioni, alcuni interventi. In estate, come è accaduto nel 2010, non spenderemo cifre importanti. Anche perché i costi della prossima campagna acquisti influiranno sui primi bilanci sui quali l'Uefa vigilerà con le nuove regole: mi riferisco a quelli chiusi al 30 giugno 2012. Per le società, tra cui il Milan e la Fiorentina, che chiudono il bilancio al 31 dicembre, consolidando i conti con la capogruppo, ci sarà comunque l'obbligo di presentare una semestrale al 30 giugno.


Ogni anno, perciò, chi fa spese folli sarà chiamato a renderne conto al Panel?
Sì. A partire dall'autunno del 2012, ci sarà una lista dei club meno virtuosi che saranno "esortati" a riportare la barra verso il pareggio.


E se non lo faranno? Cosa rischiano i club più indebitati?
Abbiamo appena messo a punto l'ultimo tassello mancante del fair play, vale a dire il quadro delle sanzioni. Venerdì prossimo, il 25, ci incontreremo con i tecnici del Panel di controllo, mentre l'iter sarà concluso entro l'estate. Per il momento posso dire che le sanzioni saranno graduate su tre livelli e si arriverà fino all'esclusione da Champions ed Europa league. Quest'ultima sanzione scatterà se nell'arco del prossimo triennio, e dunque nella stagione 2013-2014, si accumuleranno oltre 45 milioni di rosso. Indietro non si torna.

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