Confindustria molto critica sul dl anti-scalate varato dal Governo. «Interventi mirati a singoli casi - ha comunicato il consiglio direttivo dell'associazione di viale dell'Astronomia al termine della riunione - non risolvono il problema di fondo e, cambiando le regole del gioco in corso di partita, rischiano di indebolire ulteriormente la capacità dell'Italia di attrarre investimenti esteri».

In merito alla scalata della francese Lactalis a Parmalat, il direttivo di Condindustria ha sottolineato che «occorre soprattutto rafforzare il nostro sistema di imprese tramite interventi per favorire la crescita dimensionale, le aggregazioni e la patrimonializzazione». L'associazione di viale dell'Astronomia ha auspicato che «nell'ambito delle corrette regole di mercato possa svilupparsi un polo di riferimento dell'industria alimentare italiana». L'interesse per l'Italia da parte di imprese multinazionali è comunque giudicato da Confindustria «un segnale positivo. L'Italia - ha messo in rilievo il consiglio direttivo di Confindustria - fino ad oggi è stata uno dei paesi meno capaci di attrarre investimenti esteri.

Questo è un limite grave del nostro paese perché gli investimenti delle imprese multinazionali contribuiscono a diffondere nuove tecnologie e sistemi organizzativi, alla crescita del Pil e dell'occupazione. È però un fatto che, nel quadro internazionale ed europeo, le nostre imprese sono più spesso prede che predatrici». Per porre rimedio a questa situazione, secondo Confindustria, «occorre pretendere dall'Unione europea che vengano eliminate le asimmetrie che tuttora sussistono nell'applicazione delle regole del mercato interno. Vanno eliminate - ha concluso - le barriere protezionistiche che rendono difficile l'ingresso delle imprese italiane negli altri paesi».

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