Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2011 alle ore 10:02.

My24

Ora c'è anche la magistratura a puntare il dito sulla Parmalat. La procura di Milano indaga sui movimenti anomali dei titoli del gruppo di Collecchio negli ultimi due mesi, quelli conclusi con la scalata dei francesi di Lactalis, oggi primi azionisti della Parmalat con il 29% del capitale. Un fascicolo nel quale si ipotizza il reato di aggiotaggio, per ora a carico di ignoti, è stato aperto mercoledì dal sostituto procuratore Eugenio Fusco e i primi accertamenti affidati al Nucleo valutario della Guardia di finanza di Milano sono già iniziati. Ieri mattina, primo atto dell'indagine, Fusco ha ascoltato come persona informata sui fatti Enrico Bondi, amministratore delegato della società di Collecchio e commissario straordinario della vecchia Parmalat. L'inchiesta è soltanto all'inizio e l'attenzione è concentrata per ora sulle oscillazioni dei titoli e sulle possibili manipolazioni del mercato che potrebbero essere state attuate attorno alle azioni del gruppo di Collecchio.
Gli investigatori studiano i grafici di borsa, analizzando gli scostamenti dei volumi di contrattazione di un titolo che ha avuto, almeno fino a gennaio, un andamento pressoché piatto. Per comprendere cosa ha spinto la procura di Milano a interessarsi dell'operazione Parmalat-Lactalis, conviene allora ripercorrere i passi salienti che hanno scandito gli ultimi due mesi.

È la mattina del 26 gennaio quando su richiesta della Consob i fondi Skagen, Mackenzie e Zenit, che controllano il 15,3% del capitale della Parmalat, comunicano di aver firmato un «accordo di coordinamento» per presentare una lista di 11 candidati per l'elezione del nuovo consiglio di amministrazione della società. L'intesa, aggiungono, si scioglierà una volta terminata la prossima assemblea di bilancio. Perché i tre fondi escono allo scoperto? A spingerli sono le indiscrezioni pubblicate dal Corriere della Sera. Nelle stesse ore, in borsa, il titolo del gruppo di Collecchio fa un balzo del 5,48%. E a salire sono soprattutto i volumi. Vengono scambiate quasi 37 milioni di azioni, il 583% in più rispetto al giorno prima. Un valore di gran lunga superiore alla media dei titoli negoziati quotidianamente sul mercato.
Il 15 febbraio un altro scossone scuote i titoli Parmalat. Quel giorno sono oltre 52 milioni le azioni che passano di mano. Il volume dei titoli trattati balza del 678% in confronto al giorno precedente ma le quotazioni calano del 3,24%. Ancora volumi anomali, proprio mentre i fondi confermano – in quelle stesse ore – l'impegno a presentare una propria lista di candidati nonostante l'inserimento nel decreto Milleproroghe (approvato il 26 febbraio) di una norma interpretativa che conferma per Parmalat il divieto sancito dallo statuto di distribuire agli azionisti, attraverso il dividendo, una percentuale superiore al 50% degli utili.

La scalata di Lactalis parte venerdì 13 marzo. Giovedì 17 il gruppo francese comunica di controllare l'11,42% del capitale di Parmalat attraverso una partecipazione diretta del 7,28% e di aver stipulato un contratto di equity swap «avente ad oggetto una partecipazione potenziale fino al 7% del capitale sociale» della società italiana. I segni del rastrellamento sono visibili in borsa. Il 15 marzo passano di mano 75,7 milioni di titoli Parmalat (+485,88% rispetto al giorno prima), che salgono a 107 milioni mercoledì 16 marzo e toccano i 170,9 milioni il 17.
Il 18 marzo Massimo Rossi, candidato al ruolo di amministratore delegato ad interim per la lista dei fondi esteri esclude «categoricamente» contatti con Lactalis. In Borsa, intanto, i volumi dei titoli Parmalat scambiati continuano a mantenersi elevati: passano di mano 104,2 milioni di azioni e le quotazioni crescono del 4% a 2,60 euro, il massimo dell'anno.

Si arriva così al 22 marzo. Lactalis comunica di aver raggiunto un accordo con Zenit, Skagen e Mackenzie per l'acquisto di tutte le azioni ordinarie Parmalat detenute dai tre fondi al prezzo di 2,80 euro, e che in seguito a questa intesa il gruppo francese detiene una partecipazione diretta e una partecipazione potenziale del 29% della società di Collecchio. In Borsa vengono scambiate 146,1 milioni di azioni Parmalat, il 111% in più in confronto al giorno precedente. Il titolo perde il 7,06: qualcuno vende, ma dall'altra parte, naturalmente, c'è qualcuno che compra.
Nel frattempo, a febbraio, al quarto piano del palazzo di giustizia di Milano è arrivato un esposto che allerta la procura su possibili anomalie e manipolazioni del mercato. I magistrati accendono un faro sulle operazioni che ruotano intorno alla Parmalat e ad occuparsene è proprio Fusco, uno dei pm che ha indagato con il procuratore aggiunto Francesco Greco e il sostituto procuratore Carlo Nocerino sul crack della vecchia Parmalat di Calisto Tanzi. Ma anche sulla scalate alla banca Antonveneta. L'inchiesta viene formalizzata giovedì 24. Il Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza di Milano indaga sul periodo che va da gennaio a marzo per capire se sull'andamento del titolo si siano registrate anomalie. Nel frattempo, in un comunicato, la Lactalis «conferma di avere sempre correttamente operato e attende serenamente di conoscere gli sviluppi della vicenda».

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi