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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2011 alle ore 13:43.
Il gruppo Mediolanum ha registrato nel 2010 un utile netto di 224 milioni di euro, in aumento del 3% rispetto al pro forma del 2009. È quanto si legge in una nota in cui si precisa che il consiglio ha inoltre deliberato di proporre all'assemblea un dividendo di 0,155 euro (da 0,15 del 2009).
Nel corso dell'esercizio, spiega la nota, il gruppo ha chiuso definitivamente l'operazione su titoli Lehman Brothers rimasti in carico a seguito delle iniziative commerciali a sostegno della clientela coinvolta nel crac della banca americana. L'impatto sui risultati consolidati 2010 è stato positivo per 22,9 milioni a fronte della perdita di 107,6 milioni contabilizzata nel 2008. Il costo finale dell'operazione, rileva quindi la nota, è stato quindi di 84,7 milioni ed è stato preso interamente in carico, come annunciato a suo tempo, dai due soci di maggioranza, il gruppo Doris e Fininvest Spa.
L'utile ante imposte ha raggiunto 275 milioni, in crescita del 7%. Il solo quarto trimestre ha fatto registrare un utile netto di oltre 70 milioni. Il risultato 2010, spiega la nota, è stato sostenuto dall'aumento delle masse amministrate che hanno toccato i 45,85 miliardi (+14%) per effetto dell'andamento del mercato azionario ma soprattutto della forte raccolta netta, ammontata a 4,5 miliardi dopo il record di 6,93 miliardi del 2009.
La crescita dei volumi ha portato a un aumento dei ricavi ricorrenti da risparmio gestito mentre l'andamento favorevole dei mercati ha influito favorevolmente sulle commissioni di performance. Per quanto riguarda il solo mercato domestico, l'utile netto é stato di 234 milioni (+5%) con masse amministrate per 43,88 miliardi (+14%). In particolare Banca Mediolanum ha visto una raccolta netta di 3,28 miliardi, con una raccolta da risparmio gestito per 2,13 miliardi (+5%). A fine anno i promotori finanziari erano 4,772 con 1.077.000 clienti, di cui 897.999 primi intestatari. Banca Esperia, joint venture paritetica con Mediobanca, ha visto le masse amministrate crescere del 14% a 12,74 miliardi, un utile operativo di 9,9 milioni (+115%) e un utile netto di 1,4 milioni.
All'estero la Spagna è passata in attivo con un utile di 0,6% mentre la Germania ha segnato una perdita di 11,4 milioni, dopo svalutazioni per 7,4 milioni. Le masse amministrate all'estero si sono attestate a 1,96 miliardi (+5%). L'embedded value (valore intrinseco) delle attività del gruppo a fine esercizio era di 3,23 miliardi, in crescita del 5%, con un valore aggiunto del periodo di 267 milioni e un valore della nuova produzione di 215 milioni.
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