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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2011 alle ore 08:16.
In Inghilterra è fra i mutui più diffusi. In Italia non esiste. Lo chiamano "moving mortgage", in Italia lo chiamerebbero mutuo di trasferimento. È un prodotto che consente di spostare le condizioni del vecchio mutuo in un nuovo prestito ipotecario legato all'acquisto di un altro immobile trasferendo, a costo zero, l'ipoteca da un immobile all'altro. «Un meccanismo oggi non praticabile in Italia dove, a causa delle diversità normative, è necessario prima chiudere il vecchio mutuo – spiega Paola Viola, responsabile di Mutuiperlacasa, il nuovo portale per il confronto fra le migliori rate offerte (attualmente da un panel di 12 banche, ndr) –. E poi aprire una nuova pratica, con i costi annessi di istruttoria, fino all'1% dell'importo erogato, di imposta sostitutiva dello 0,25%, di spese di perizia dai 285 ai 300 euro, di intervento del procuratore, 110 euro, e oneri notarili mediamente intorno ai 2.500 euro. Costi che, su un mutuo di 200mila, euro incidono per circa 4.500 euro».
In Inghilterra? «Non c'è la figura del notaio. Le compravendite di case vengono effettuate attraverso lo scambio di contratti tra l'avvocato del venditore e l'avvocato dell'acquirente – continua –. Inoltre, e questa è l'altra grande differenza, il contratto di proprietà ("deed", ndr) rimane in banca e viene custodito nell'ufficio legale dell'istituto fino all'estinzione del mutuo. Difatti, quindi, è come se la banca conservasse, durante il periodo di rimborso, la nuda proprietà dell'immobile mentre il mutuatario ne ha l'usufrutto». «Questa pratica – spiega Viola – da un lato velocizza la procedura di pignoramento in caso di inadempienze del mutuatario dato che in Inghilterra la procedura di escussione del bene è immediata mentre in Italia occorrono in media sette anni. Dall'altro, in caso di acquisto di un altro immobile, permette al cliente di spostare le condizioni eventualmente agevolate del vecchio mutuo sul nuovo finanziamento. È il caso del moving mortgage, tra i più gettonati in Inghilterra dove in media si cambia casa ogni 4-5 anni rispetto ai 7-10 calcolati in Italia». Come mai il moving mortgage in Italia non c'è? «Oltre alle differenti leggi – conclude Viola – in Italia gli operatori sono incentivati solo sui nuovi mutui erogati dimenticando l'importanza della fidelizazione. In pratica, spesso, una volta che il cliente stipula il mutuo viene lasciato solo. Con un numero per le informazioni».
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