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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2011 alle ore 08:52.

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Se le previsioni del mercato non saranno disattese, oggi il tasso di riferimento della Bce salirà all'1,25% abbandonando così il pavimento dell'1% cui è ancorato da aprile 2009. Ma come cambiano le cose per chi sta pagando le rate di un mutuo? O per chi intende sottoscriverne uno? Molto dipende dalla tipologia di mutuo, dalla durata e dal capitale da rimborsare. Tuttavia, se si guarda a un mutuo "tipo" (100mila euro appena sottoscritti, da rimborsare in 20 anni a rate mensili) le rate potrebbero rincarare di una percentuale vicina al 2,5%, quota che potrebbe salire fino al 3,5% in caso di scadenza trentennale.

In soldoni, si tratta di un aumento compreso tra i 12 e 16 euro al mese (si veda la simulazione in tabella).
Il mercato sta in verità scontando da tempo la stretta della Bce. L'indice Euribor, ovvero il parametro cui è agganciato il 98% dei mutui a tasso variabile stipulati in Italia (mentre la parte restante è ancorata al tasso Bce), è in ascesa da settimane: solo nell'ultimo mese il tasso a 3 mesi è passato dall'1,17% all'1,27% di ieri - il massimo da giugno 2009 - mentre quello a un mese è passato dallo 0,90% allo 1,01 per cento. In corsa sono anche i riferimenti a 6 mesi (all'1,58%) e a 12 mesi (2,03%), a conferma del fatto che il mercato si attende un rialzo complessivo di 75 punti base entro l'anno. E a salire è anche l'Eurirs, il riferimento per i mutui a tasso fisso: l'indice ventennale ha superato il 4% all'inizio di aprile (ieri era a quota 4,05%) tanto che oggi, chi è intenzionato a sottoscrivere un mutuo di questo tipo, è costretto a sopportare un costo comprensivo di spread superiore al 5%.

Per molti italiani, insomma, l'incremento si è già fatto sentire. «Alcuni lo hanno già avvertito, almeno in parte, sulla rata di marzo - spiega Roberto Anedda, vicepresidente del broker Mutuionline - Per tutti gli altri invece, le rate diventeranno più salate a partire dai prossimi mesi. Il metodo di calcolo del tasso finale del proprio mutuo è infatti mutevole: talvolta è riferito all'Euribor di inizio mese, altre volte di fine mese, oppure è la media di periodi più o meno lunghi. Il consiglio, tuttavia, è di leggere nel dettaglio le condizioni del contratto per capire cosa succede».
Ma in uno scenario di progressivo aumento dei tassi base, che cosa converrà fare? «È probabile che per proteggersi da eventuali rialzi una quota crescente di italiani si orienti verso mutui a tasso fisso o con il tetto - aggiunge Anedda -. Tuttavia vale la pena valutare con attenzione la scelta, visto che oggi i "cap" sono particolarmente costosi e i mutui a tasso fisso convenienti scarseggiano. Non è dunque escluso che, sebbene più costoso rispetto a qualche mese fa, il variabile mantenga elevato il proprio appeal, soprattutto per chi ha una buona capacità di spesa».

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