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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2011 alle ore 07:44.

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MILANO. Come rischia di impattare sui conti delle imprese il rialzo dei tassi di interesse, a iniziare dal primo step deciso ieri dalla Bce di 25 punti base e ipotizzando, nel corso di questo 2011, che a tale primo passo ne seguano altri?

Secondo il Centro studi di Confindustria lo stock dei prestiti alle società non finanziarie è arrivato a febbraio 2011 a sfiorare i 1.000 miliardi di euro, di cui 100 miliardi concessi alle famiglie produttrici, ovvero alle imprese con meno di cinque addetti. Secondo gli ultimi dati BankItalia, a febbraio del 2011 i tassi sui nuovi finanziamenti alle imprese erogati a febbraio di quest'anno sono aumentati di 10 punti base, raggiungendo il 2,79 per cento.

Il dato può essere scomposto per i tassi sui prestiti di importo superiore a un milione di euro (2,49% rispetto al 2,35% del mese di gennaio) e per quelli inferiori a tale soglia: 3,32% rispetto a 3,26% del mese precedente. Non potendo risalire ad un tasso medio storico per l'intero ammontare dei prestiti, si può tuttavia semplificare il calcolo applicando all'intero stock il tasso medio di febbraio, ottenendo così un costo medio annuo per il sistema pari a 27.8 miliardi.

L'onere aggiuntivo, nell'ipotesi di una traslazione integrale dello 0,25% sul volume globale, porterebbe ad un aggravio di interessi passivi di 2,5 miliardi di euro su base annua. Beninteso, l'aumento non sarà immediato, come osserva il Centro studi di Confindustria: ci vorrà infatti del tempo perché le banche adeguino i tassi di interesse dei prestiti concessi.
È anche probabile che le condizioni contrattuali praticate prevedano una "sensibilità" diversa dei prestiti a seconda di diverse tipologie di clienti. Nella tabella abbiamo sviluppato ulteriormente il calcolo, ipotizzando altri aumenti Bce e conseguenti aggravi ulteriori per le imprese.

Ieri intanto, BankItalia ha comunicato una accelerazione a febbraio del 2011 dei prestiti alle imprese non finanziarie da parte delle banche. Il tasso di crescita nel secondo mese dell'anno si assesta infatti al 4,9% su base annuale, rispetto al 4,4% fatto registrare a gennaio.

Complessivamente i prestiti al settore privato registrano un tasso di espansione sui dodici mesi del 4,4%, il medesimo valore registrato nel mese precedente. Inoltre, si mantiene sopra al 5% la crescita dei prestiti alle famiglie, un valore pressoché invariato rispetto al periodo precedente.

Migliora inoltre il trend delle sofferenze, che sui 12 mesi scende al 28,9%: a gennaio era stato del 30,4 per cento.

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