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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2011 alle ore 06:42.

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La presa di posizione ufficiale di Groupama su Fondiaria Sai, che conferma le intenzioni della compagnia francese di riaprire il dossier Italia, alimenta la seconda seduta consecutiva al rialzo per la galassia Ligresti. I titoli Premafin, dopo il rally della vigilia (+19%), hanno chiuso in rialzo del 12,15% a 0,706 euro, mentre la controllata FonSai ha registrato un guadagno del l'1,18% a 6,44 euro. I titoli della Milano Assicurazioni sono rimbalzati del 4,2%.

Rispondendo alle anticipazioni de Il Sole 24 Ore, Groupama, in una nota diffusa ieri in mattinata, ha infatti precisato di aver fatto richiesta all'Isvap per ottenere l'autorizzazione a superare la soglia del 10% del gruppo assicurativo italiano, «in vista di preservare ogni flessibilità». La società ha anche aggiunto di non avere «intenzioni ostili» e che «a oggi non esiste alcuna certezza sul fatto che procederà a tali acquisti».

Successivamente, un portavoce dell'azienda ha sottolineato che «il range di interesse è per una quota tra il 10 e il 19,9%». Insomma, nonostante lo stop della Consob Groupama non sembra intenzionata a smettere di corteggiare FonSai. Dal quartier generale dei Ligresti hanno commentato che qualsiasi iniziativa dei francesi «è autonoma e non concordata, un'eventualità di cui il gruppo non era al corrente» anche perché allo stato non ci sono «contatti in corso».

Quanto alle opzioni sul tavolo dei transalpini, Groupama potrebbe ritagliarsi una quota ora, qualcuno crede che se la stia già costruendo ma se è così dovrà presto dichiararlo, e salire in occasione dell'aumento di capitale o, in alternativa, attendere la ristrutturazione del gruppo italiano legata all'accordo siglato tra Premafin e UniCredit. In ogni caso Groupama non intende archiviare il dossier. Tanto che in un'intervista rilasciata a Le Monde il numero uno Jean Azéma ha dichiarato: «L'Italia è il nostro secondo mercato dopo la Francia» e «abbiamo la volontà di svilupparci nel paese». Al punto che Groupama «resta in contatto con i protagonisti, con i quali ci sono ottimi rapporti». E poi, chiosa il manager: «Non penso che una banca abbia la vocazione a restare eternamente nel capitale di un assicuratore. Può essere che in quel caso noi torneremo in gioco».

Il riferimento è evidentemente all'intervento sul gruppo Ligresti di UniCredit, grande creditore della famiglia, che acquisirà una quota del 6,6% in FonSai nell'ambito dell'aumento di capitale da 450 milioni di euro che verrà lanciato prima dell'estate. Premafin, che incasserà più di 100 milioni dalla vendita alla banca dei suoi diritti di opzione, manterrà una quota di almeno il 35% che verrà vincolata a quella della banca con un patto triennale. In ragione anche di ciò, è probabile che oggi venga depositato alla Consob da parte di Piazza Cordusio e Premafin il quesito sull'esenzione dall'obbligo del l'Opa.

Solo qualche giorno fa, in merito a ciò, l'amministratore delegato della banca, Federico Ghizzoni, ha commentato: «Il nostro scopo è completamente diverso da quello di Groupama. Sono due logiche e due prezzi differenti, noi compreremo i diritti da Premafin pagandoli l'equivalente di 12 euro per azione, mentre Groupama li avrebbe pagati tra i 19 e i 20 euro». Eppure nell'intervista a Le Monde, Azéma ha rilanciato: «Sono curioso di sapere quale sarà la risposta della Consob». Al responso dell'Autorità guarda anche Standard & Poor's che giusto ieri ha annunciato di aver mantenuto sotto osservazione in vista di un possibile taglio il rating BBB- di FonSai e della controllata Milano Assicurazioni. Il mantenimento del credit watch negativo viene giustificato con «le incertezze sull'esecuzione degli aumenti di capitale» nelle due compagnie assicurative.

Queste operazioni, spiega infatti S&P, «sono condizionate al via libera della Consob e all'approvazione da parte delle banche creditrici di Premafin della proposta di ristrutturazione del debito». L'agenzia di rating confida di sciogliere il credit watch «nei prossimi due mesi». Ma potrebbe avvenire anche prima considerato che il consiglio FonSai dell'11 maggio dovrebbe sciogliere i dubbi su prezzo e tempistica delle ripatrimonializzazioni. (L.G.)

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