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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2011 alle ore 12:41.
LONDRA - È la maggiore Ipo di tutti i tempi in Gran Bretagna e seconda in Europa solo alle maxi-privatizzazioni di Enel e Deutsche Telekom negli anni Novanta. Glencore, il maggiore trader di materie prime al mondo, ha annunciato oggi di volersi quotare alle Borse di Londra e di Hong Kong, offrendo il 20% della societá per circa 12 miliardi di dollari, valutando l'intero gruppo 60 miliardi di dollari. L'operazione sará completata in maggio.
Ivan Glasenberg, Ceo di Glencore, ha detto che «l'Ipo è un passo logico nel nostro percorso di sviluppo» e che la decisione è stata presa per avviare una «crescita sostenibile» e poter fare acquisizioni. Gli analisti prevedono che i prossimi passi siano prima una fusione con Xstrata, il gruppo minerario di cui Glencore controlla giá il 34%, e poi un possibile takeover di AngloAmerican, il colosso anglo sudafricano dei metalli.
Glencore attualmente è controllata da un gruppo di circa 500 partner, che sono i trader che lavorano per il gruppo e che diventeranno tutti milionari con il debutto in Borsa. Glasenberg possiede una quota del 15%, che dopo il listing avrà un valore di 9 miliardi di dollari. L'accordo impegna peró i partner a un periodo di lock-in di cinque anni durante il quale non potranno vendere le loro azioni. Manca solo l'annuncio del presidente del gruppo, requisito necessario per procedere con l'Ipo, che verrá fatto a breve. Si prevede che l'incarico andrá a Simon Murray, un veterano della finanza che fa parte anche del consiglio di amministrazione di Richemont e di Essar Energy.
Glencore, che ha una presenza in oltre 40 Paesi e ha 57.500 dipendenti, è un trader di materie prime di tutti i generi, da rame e petrolio a zucchero e alluminio. Il gruppo negli ultimi anni ha tratto beneficio dal boom delle materie prime grazie all'aumento della richiesta soprattutto dalle economie emergenti, Cina in testa. Quando Glasenberg, un sudafricano che ha iniziato come trader di carbone, era entrato a fare parte del gruppo nel 1984, il turnover annuo era di 23 miliardi di dollari. Lo scorso anno è stato di 144 miliardi di dollari, con un utile netto di 3,8 miliardi.
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