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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2011 alle ore 10:43.

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Parmalat, arriva il socio esteroParmalat, arriva il socio estero

Scatta il D-Day della «Cordata Tricolore» per Parmalat. Il fronte italiano già oggi potrebbe ufficializzare la sua discesa in campo con un'alleanza anti-francese. Due le possibili novità sul tavolo: il coinvolgimento di Bnl (gruppo Bnp-Paribas) sul fronte finanziario, come quarta banca della cordata (ma disposta anche a mettere equity); l'ingresso di partner stranieri, ma con quote azionarie minoritarie: potrebbero essere i brasiliani di Lacteos, che già si erano fatti avanti nei mesi scorsi; più il colosso olandese Friesland-Campina e i messicani di Lala.

Attorno al "nocciolo duro" di banche (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Mediobanca) e imprese (Granlatte, la cooperativa che controlla Granarolo), che vede e la benedizione politica con l'appoggio della Cassa Depositi e Prestiti, si vanno coagulando altri soggetti pronti a sostenere la contro-offensiva a Lactalis, che ha scalato il 29% di Parmalat diventandone primo azionista. L'ingaggio di Bnl è funzionale all'enorme sforzo finanziario per l'operazione (almeno 3-3,5 miliardi di euro ipotizzando un'Opa parziale sul 60% di Parmalat); mentre imbarcare eventuali soci stranieri, con quote giocoforza minoritarie se il fine è salvaguardare l'italianità, risponderebbe alla logica commerciale di aprire al gruppo alimentare di Collecchio mercati esteri strategici. Se così fosse, la cordata ricorderebbe il modello Telco (la joint venture tra Telefonica e le banche italiane che controlla Telecom Italia).

Di tutto questo dovrebbero discutere oggi pomeriggio le tre banche con una conference call che dovrà sciogliere gli ultimi nodi: diversamente dai precedenti, questo non sarà un summit fisico perchè il numero uno del corporate e investment banking di UniCredit, Piergiorgio Peluso è a Boston (impegnato nella trattativa parallela per l'As Roma); da Milano, invece, parteciperanno Giulio Pascazio e Gianpietro Rota Graziosi. A tirare le fila Gaetano Miccichè, il direttore generale di Intesa Sanpaolo, più Vincenzo De Falco, responsabile dell'M&A di Banca Imi; in collegamento anche Clemente Rebecchini e Alberto Rosati da Mediobanca. Per la Cdp sarà in prima persona Giovanni Gorno Tempini a presenziare. Su Parmalat è sceso in campo il mondo delle cooperative con Granlatte, principale concorrente dell'ex impero di Calisto Tanzi. Ma non è ancora chiaro, dopo il parziale dietrofront dei giorni scorsi, quanta parte dell'associazionismo, e con quale apporto (essendo stato escluso un investimento diretto), parteciperà alla cordata.

Torna intanto ad agitarsi il mondo politico: il parlamentare del Pdl Mario Baccini ha presentato un'interrogazione parlamentare chiedendo chiarimenti soprattutto sull'eventuale entrata degli enti previdenziali nel fondo strategico della Cdp. In dettaglio Baccini chiede l'ammontare di risorse provenienti dal sistema previdenziale che si ritiene di utilizzare e quale impatto finanziario avrebbero cui conti pubblici.

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