Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 aprile 2011 alle ore 07:52.

My24

Se aveva ragione Oscar Wilde (si può resistere a tutto, tranne che alle tentazioni), allora si capisce quanto sia difficile smantellare la fabbrica dei piccoli Madoff. Il meccanismo è semplice, ma insidioso: si prepara una succulenta tentazione finanziaria (ad esempio un rendimento a doppia cifra in una fase di tassi magri, oppure un rifugio comodo per somme incassate all'insaputa del Fisco) e si condisce il piatto con abbondanti dosi di fiducia, tipo frequentazioni comuni, passaparola o referenze considerate sicure. Detto fatto, il denaro si invola e i piccoli Madoff crescono, all'ombra dei mille campanili di un paese che ancora, con rassegnata ostinazione, riesce a risparmiare.
Ma se il modulo d'attacco è questo (il cosiddetto «schema Ponzi» con le sue varianti) chi lavora in difesa? E la marcatura è a uomo, ossia caso per caso, o con le autorità schierate in linea? Oltre ai controlli amministrativi che fanno capo a Consob e Banca d'Italia, quando il gioco si fa duro viene inevitabilmente chiamata in campo la magistratura. E, attraverso le investigazioni di polizia giudiziaria, la Guardia di finanza che, in materia, ha anche competenze istituzionali di contrasto al riciclaggio e all'abusivismo finanziario.

Si trova, così, in prima linea il Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, un reparto specializzato, con gruppi operativi a Roma, Milano, Palermo e Reggio Calabria, che sta seguendo le più delicate indagini sulle truffe finanziarie, compresa quella romana che è valsa a Gianfranco Lande lo scettro di «re sòla», proprio mentre negli stessi giorni, più modestamente, una ex promotrice finanziaria di Chieti si guadagnava (si fa per dire) il titolo locale di «lady truffa» con gesta analoghe, benchè con un target meno nobile.
«Le truffe finanziarie sono in aumento», conferma il generale Leandro Cuzzocrea, comandante del Nucleo speciale. Ma crescono anche i controlli: l'anno scorso le Fiamme gialle hanno svolto 41 ispezioni a carico di intermediari finanziari non bancari, 16 su mediatori e 370 su agenti in attività finanziarie. Queste indagini hanno portato alla denuncia per abusivismo di 116 persone, meno del 2008, quando erano state ben 145, ma sensibilmente di più rispetto al 2009, quando erano state 89, con una progressione del 30%. Quasi raddoppiato il valore delle relative operazioni (da 71 milioni del 2008 a 130 nel 2009).

«La maggior parte dei casi di abusivismo finanziario - spiega il generale Cuzzocrea - riguarda modalità "tecniche": molti, ad esempio, hanno un'abilitazione specifica per un'attività, ma in realtà ne svolgono una diversa. Questo accade soprattutto tra quanti, anzichè limitarsi a prestare denaro, iniziano a raccoglierlo». «Del resto - aggiunge - nella gestione del risparmio fa premio il rapporto fiduciario. Quando c'è una conoscenza diretta, magari cementata da anni, sia pure in ambiti differenti, il cliente tende a fidarsi. C'è, inoltre, grande mobilità tra i promotori e il passaggio da una situazione lecita a una illecita può avvenire in maniera repentina, lasciando scarsi margini di valutazione al cliente». Il rafforzamento dei controlli antiriciclaggio, comunque, ha già prodotto un innalzamento della compliance, mentre ulteriori effetti positivi sono attesi dalle norme del decreto legislativo n.141/10, che ha modificato la disciplina degli intermediari finanziari.
Un aspetto critico, invece, è la tendenza a tentare frodi su base informatica. In particolare, sono segnalate in aumento le truffe su conti online da parte di intermediari scorretti: basta, infatti, che questi ultimi riescano a carpire in qualche modo i codici di accesso dei clienti (ad esempio andando al loro domicilio e digitando le password sul proprio pc portatile) per rendere possibile un'operatività autonoma su quei conti, a valere sulle altrui disponibilità.

Altra caratteristica dei piccoli Madoff è l'inadeguatezza della modulistica: «Quasi sempre - afferma Cuzzocrea - la rendicontazione è insufficiente, spesso manca il profilo del cliente e, a volte, addirittura non esiste un contratto. Questo dovrebbe insospettire il cittadino ma, di fatto, non è così, perchè la contrattualistica per i servizi di investimento è complessa e molti la giudicano una scocciatura». Non bastasse, ci sono casi in cui, per convincere o tranquillizzare i clienti, vengono prodotti documenti sfacciatamente falsi, semplici fogli in formato excel con performance tanto brillanti quanto fantasiose.
Come invertire il trend? Per Cuzzocrea «la miglior difesa è la consapevolezza del risparmiatore, perchè il nostro intervento, per quanto tempestivo, è sempre a posteriori». Utile, quindi, rileggere Pinocchio, al capitolo "Il Gatto e la Volpe".

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi