Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2011 alle ore 07:48.

My24

ROMA. Il rischio-politico torna a insinuarsi nei fragili meccanismi di salvataggio allestiti nell'Eurozona per aiutare gli stati in crisi di liquidità e sull'orlo dell'insolvenza. L'esito delle elezioni in Finlandia, dopo lo schiacciante successo del partito anti-europeista "Veri finlandesi", ha fatto scattare l'allarme rosso sul cammino del sostegno finanziario che dovrebbe essere accordato dalla Commissione europea e dal Fondo monetario per metà maggio al Portogallo, per consentire sull'immediato il rimborso di circa 5 miliardi di euro di titoli di Stato in scadenza in giugno.

L'intreccio delle date tra Bruxelles, Lisbona e Helsinki è da cardiopalmo. Tuttavia, nonostante il requisito dell'unanimità di voti favorevoli degli Stati dell'Eurozona appaia un ostacolo insormontabile nel caso di un "no" finlandese per attivare il veicolo salva-stati Efsf, di strade aperte per rimpinguare le casse di Lisbona ed evitare il default ve n'è più di una.
Il mercato da ieri ha iniziato a concentrarsi sui vincitori e vinti delle elezioni in Finlandia, per valutare fino a che punto il nuovo Governo di coalizione - che dovrebbe essere formato entro il 19 maggio secondo Bloomberg - rischia di essere condizionato dai Veri finlandesi, un partito che all'opposizione si era già espresso contro gli aiuti a Grecia e Irlanda. Le elezioni hanno fatto lievitare il consenso dei Veri Finlandesi al 19% dal 4% delle elezioni del 2007; il partito di centro-destra e pro-euro dei Conservatori nazionali ha preso il 20,4% mentre i social-democratici (anch'essi, all'opposizione, votarono contro il bailout di Atene e Dublino) sono assestati al 19,1 per cento. Il crollo ha riguardato il partito di Centro del premier uscente, calato al 15,8 per cento. Secondo le stime degli esperti, non è scontato che il partito conservatore formi un governo di coalizione con i Veri Finlandesi, per evitare di tenere sotto controllo posizioni estremiste e anti-europeiste in una fase molto delicata della crisi del debito sovrano.

Per gli investitori che devono decidere se detenere o svendere titoli di stato portoghesi, vale però il peggiore dei casi, il worst case scenario. Così, nell'ipotesi in cui i Veri finlandesi dovessero entrare nel Governo e ostacolare il via libera agli aiuti al Portogallo, cosa accadrebbe? In primo luogo, il voto all'unanimità dei Paesi dell'Eurogruppo vale anche se non tutti i ministri degli Stati-membri sono presenti: se il ministro dell'Economia finlandese dovesse essere assente, il disco verde per attivare il veicolo Efsf potrebbe comunque essere accordato. L'importante è che nel voto favorevole si raggiunga l'unanimità dei ministri presenti, rappresentanti di Stati che complessivamente assicurino almeno i due terzi delle garanzie necessarie per le emissioni degli Efsf-bond.

Ma c'è dell'altro. L'Efsf ha già ottenuto il via libera per un certo quantitativo di emissioni di bond a favore dell'Irlanda. Nulla vieta, hanno spiegato ieri fonti dell'Efsf, al veicolo di usare quella disponibilità, destinata inizialmente a Dublino, per soccorrere nell'emergenza Lisbona in crisi di liquidità. Certo è che il veicolo, dopo aver dirottato i fondi al Portogallo, dovrebbe comunque ripristinare la sua capacità di soccorso prevista per l'Irlanda. Prima o poi, il sì finlandese si renderebbe necessario: anche perché la Finlandia, a differenza della Germania, ha previsto l'approvazione con voto in Parlamento di tutti gli aiuti agli Stati in difficoltà.

Se il muro finlandese dovesse erigersi entro giugno e bloccare il sostegno al Portogallo tramite il veicolo-Efsf, i prestiti potrebbero arrivare nelle casse di Lisbona tramite altre fonti: il Fondo monetario internazionale oppure il veicolo Efsm, quello della Commissione europea che fa capo a 27 stati membri dell'Unione europea e che per essere attivato ha bisogno del consenso della maggioranza qualificata. Il Portogallo, nel richiedere soccorso, ha pensato bene di inviare ben quattro lettere: a Jean-Claude Juncker (Eurogruppo), José Manuel Barroso (Commissione Ue), Herman Van Rompuy (Consiglio europeo) e Dominique Strauss-Kahn (Fmi).

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi