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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2011 alle ore 18:15.
«Se non ci sarà in tempi brevissimi una precisa e dichiarata approvazione del piano da parte del sindacato, Fiat rinuncerà al progetto e avvierà la ricerca di una nuova allocazione per l'investimento relativo alla produzione della nuova Maserati del segmento E». Lo afferma l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, che oggi ha incontrato i sindacati sull'investimento all'ex Bertone.
L'incontro, cui hanno preso parte anche Giuseppe Farina e Bruno Vitali della Fim, Rocco Palombella ed Eros Panicali della Uilm e Maurizio Landini della Fiom, era stato sollecitato da Cisl e Uil e focalizzato proprio sul piano per Grugliasco. «Nel corso della riunione - scrive Fiat - Fim, Uilm e Fismic hanno ribadito la loro condivisione dell'iniziativa, mentre la Fiom ha nuovamente espresso posizioni che impediscono di creare le condizioni necessarie per avviare l'investimento». «Sarebbe infatti impossibile - conclude il Lingotto - realizzare gli obiettivi del piano senza il consenso dell'organizzazione sindacale che conta il maggior numero di iscritti fra i dipendenti e la maggioranza nelle Rsu dello stabilimento».
Ricorsi Fiom possono influire su Fabbrica Italia
Al termine dell'incontro la società ha reso altresì noto che «l'implementazione del programma Fabbrica Italia potrà essere condizionata dagli sviluppi delle azioni giudiziarie promosse nei giorni scorsi dalla Fiom».
Il ministro Sacconi: preoccupazione per il futuro dell'auto in Italia
Le tensioni sindacali preoccupano il ministro del Lavori, Maurizio Sacconi: «Si potrebbe profilare una situazione molto preoccupante per il futuro dell'auto a Torino e in Italia - ha ricordato il ministro in una nota -. Il Governo ha sin qui operato per accompagnare il necessario consenso della maggioranza dei lavoratori e non resterebbe certo spettatore di fronte al prodursi di una situazione critica».
Referendum il 2 maggio su vincoli Fiat produzione ex Bertone
Da fonti sindacali si apprende inoltre che le rappresentanze sindacali (Rsu) della ex Bertone hanno deciso all'unanimità di andare al referendum il prossimo 2 maggio per decidere se accettare o meno un accordo ricalcato sul modello di Pomigliano e Mirafiori. Dopo oltre due ore di discussione, i rappresentanti dei lavoratori all'interno dello stabilimento, che vedono la Fiom in maggioranza, hanno deciso di lasciare agli oltre mille lavoratori la scelta se aderire e o meno alle nuove regole a cui Fiat vincola l'investimento di 500 milioni di euro per portare alla ex Bertone la produzione di 50mila Maserati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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