Risanamento riceve un'offerta da 1,2 miliardi per Santa Giulia

Un'offerta da 1,2 miliardi di euro per Milano Santa Giulia. È questo il contenuto finanziario della proposta messa sul piatto da una cordata di imprenditori italiani e dal fondo cinese Shanghai Super Ocean Re per acquistare da Risanamento l'area attualmente sotto il sequestro del Tribunale di Milano. La stessa società ha confermato di aver concesso alla cordata «un periodo di esclusiva sino al 31 maggio 2011 al fine di consentire lo svolgimento delle attività di due diligence».

Il prezzo è comprensivo di una componente cash, più o meno 1,03 miliardi, e di una parte legata all'assunzione del debito preesistente, 170 milioni. L'operazione, stando al progetto attualmente in fase di studio, prevede che l'acquisizione sia finanziata per circa 300 milioni con equity e per la quota restante con debito. Ecco perché, gli attuali protagonisti della cordata, seguita da Credit Suisse e dallo studio Chiomenti, presto accoglieranno nella compagine nuovi soggetti interessati.

Allo stato, promotore dell'iniziativa è il manager Stefano Stroppiana che ha coagulato attorno a sé il fondo cinese, la società di costruzioni Cogeim, Geo Holding, Ettore e Guido Di Veroli e Santo Versace. Tutti assieme hanno messo a disposizione, per ora, più o meno 160 milioni di euro: 100 milioni Shanghai Super Ocean Re, 25 milioni Stroppiana, 10 milioni ciascuno Cogeim, Geo Holding, Ettore e Guido Di Veroli e 5 milioni Santo Versace. Mancano dunque all'appello 140 milioni che verranno raccolti con l'ingresso di nuovi investitori e tra questi, ma il contributo non dovrebbe essere sostanziale, dovrebbero figurare almeno tre delle banche azioniste di Risanamento, ossia UniCredit, Intesa Sanpaolo e Banco Popolare.

Rispetto alle intenzioni della cordata sul progetto, l'idea sarebbe quella di mantenere quasi inalterato il piano di sviluppo dell'area che è di complessivi 1,2 milioni di metri quadrati dei quali 500 mila metri quadrati sono destinati alla costruzione, di questi 150 mila metri quadrati saranno dedicati al commerciale. Lo sviluppo, che dovrebbe portare la firma di Lord Norman Foster, dovrebbe valere circa 800 milioni, per un esborso complessivo in capo alla cordata di 2 miliardi. Somma sulla carta garantita dal supporto che le principali banche italiane più, potenzialmente, Credit Suisse stessa saranno pronte a mettere a disposizione.

E gli effetti su Risanamento, che ieri in Borsa sulla scia della notizia ha guadagnato l'1,7%? Al momento non è ancora possibile alzare i calici per festeggiare. Va ricordato che l'area è sotto sequestro del Tribunale e che la trattativa di fatto non è ancora iniziata. Eppure, sulla base dei numeri fin qui raccolti, la vendita del progetto tanto voluto da Luigi Zunino, anche in questo caso come per la cessione dell'area Falck, anello di collegamento con i promotori dell'offerta, potrebbe valere la chiusura del piano di ristrutturazione dell'azienda. L'incasso di 1 miliardo non solo abbatterebbe il debito ma doterebbe il gruppo di un'importante scorta di liquidità che potrebbe rendere non più necessaria l'emissione del prestito obbligazionario convertibile.

Tutto ciò, evidentemente, è legato all'esito dei negoziati che eventualmente verranno avviati al termine della due diligence. Trattative che vedranno in prima fila Stroppiana, ex manager di McArthurGlen dove si è occupato trasversalmente di questioni di carattere amministrativo e finanziario, oltre che dello sviluppo architettonico ed edilizio delle nuove strutture, intrattenendo anche rapporti con i principali investitori internazionali. Chiusa l'esperienza in McArthurGlen, Stroppiana è stato amministratore delegato di Premium Retail, la società costituita con i gruppi Stilo e Percassi fino alla fine del 2010.

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