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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2011 alle ore 20:03.
Con il contratto di factoring, l'azienda cliente cede ad una società specializzata (factor) i propri crediti esistenti o futuri (relativi per esempio a contratti ancora da stipulare), compresi quelli di natura fiscale: nella maggior parte dei casi, in ogni modo, si tratta di crediti di natura commerciale. Generalmente il factor fornisce una serie di servizi connessi (l'amministrazione, la riscossione o il recupero del credito stesso) ed eroga un'anticipazione finanziaria rispetto alla sua naturale scadenza. La cessione può avvenire in due forme: pro soluto, in cui il rischio d'insolvenza del debitore è trasferito alla società di factoring; o pro solvendo (cioè salvo buon fine), in cui il soggetto che cede il credito rimane coinvolto in caso di mancato incasso da parte del factor. Il pagamento del servizio di factoring è basato su una commissione e, se è previsto un anticipo dei crediti, su interessi calcolati in base alle condizioni di mercato.
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