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Questo articolo è stato pubblicato il 29 aprile 2011 alle ore 19:07.
La rendita catastale è il risultato di un complesso meccanismo che parte dalle tariffe d'estimo e dovrebbe indicare la redditività (e quindi, a grandi linee, la base imponibile annuale) di un immobile. Il primo passo è l'individuazione della categoria catastale in cui inquadrare l'immobile, poi la classe (all'interno della categoria, in numero variabile a seconda del Comune) e, infine, si passa alla consistenza, cioè il numero di vani, che non corrisponde esattamente alle "stanze" comunemente intese (per esempio un bagno conta per 1/3). Il numero totale dei vani rappresenta la «consistenza». Tutti dati che, di regola, si trovano nel rogito ma che alle case fantasma verranno attribuiti d'ufficio. A questo punto si individua la tariffa d'estimo corrispondente, in quel Comune, alle relative categoria e classe, e la si moltiplica per la consistenza. Il risultato è la rendita catastale.
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