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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2011 alle ore 15:31.

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LODI - Via libera al bilancio 2010 da parte dei soci del Banco Popolare riuniti a Lodi per l'assemblea annuale. Approvata anche la distribuzione del dividendo da 3 centesimi e la destinazione di 7,5 milioni di euro alle Fondazioni per i fondi da dare in beneficienza. In 5,600 hanno partecipazione all'assise che si tene per la prima volta a Lodi dalla fusione.

Seimila partecipanti, 10mila i soci rappresentati, 60 interventi. L'assemblea del Banco Popolare si distingue anche quest'anno per la partecipazione dei soci del più grande istituto di credito popolare italiano, arrivati da gran parte del Nord Italia (soprattutto da Lombardia, Veneto e Piemonte), ma anche dal Centro (Emilia e Toscana) e dalle regioni del Sud. L'appuntamento quest'anno è a Lodi dove si tiene per la prima volta l'assemblea dalla fusione. I pulman sono cominciati ad arrivare fin dal mattino, in fila dal casello austrodale al PalaCastellotti dove è stata montata la tensostruttura da 4400 metriquadrati con quattromila posti a sedere, 40 maxischermi, una sala buffet da 3mila metriquadrati, la più grande di tutte le assemblee del Banco Popolare. Un grande evento per la città di Lodi (30mila residenti) dove i soci tornano dopo avere dimenticato la stagione dell'ex ad Gian Piero Fiorani.

Davanti alla platea dei soci, il presidente del consiglio di sorveglianza Carlo Fratta Pasini in apertura dei lavori ha detto che «Le grandi difficoltà sono alle spalle e il 2011 può davvero essere l'anno in cui terminerà la fase di transizione». Riferendosi all'aumento di capitale da 2 miliardi, il presidente ha tenuto a sottolineare che il Banco ha "fatto scelte tempestive e adeguate per Basilea 3 – ha aggiunto -. Ora quello che serve è continuare sulla strada del buon senso per restare nei tempi dettati da Basilea 3 evitando scelte affrettate".

Al suo fianco l'amministratore delegato Pierfrancesco Saviotti il quale si è detto sereno sul futuro del banco in quanto "la fase di risanamento è quasi conclusa", riferendosi anche al rimborso dei Tremonti-bond da 1,45 miliardi di euro (utilissimi per sopravvivere) e al pagamento del contenzioso fiscale a carico di Italease da 1,2 miliardi. "Dobbiamo guadagnare di più rafforzando il capitale, ma non faremo altri aumenti di capitale e tantomeno cessioni". Il prossimo passo sarà la presentazione del piano industriale entro giugno: concentrazione sul territorio, efficientamento, aumento delle performance di rete e ottimizzazione del modello federale. Un modello apprezzato dai sindaci delle città: per Luciano Guerini di Lodi (Pd) «Il sistema federale delle banche del territorio ha avuto successo, occorre mantenerlo e rafforzarlo». Stesse valutazioni da parte di Flavio Tosi (Lega) primo cittadino di Verona e Silvana Moscatelli (Pdl) di Novara.

I soci hanno approvato a larghissima maggioranza (solo 13 astenuti) il bilancio 2010 che ha chiuso con un utile netto consolidato di 308 milioni di euro, via libera anche allla proposta di dividendo di 3 centesimi e la destinazione di 7,5 milioni di euro alle Fondazioni.

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