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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2011 alle ore 19:58.
Le attività cartolarizzate nel bilancio della Bce ammontano a circa 500 miliardi di euro. La cifra emerge dal bollettino annuale pubblicato dall'Eurotower in cui ci sono dettagliate statistiche sulle tipologie di titoli utilizzati dalle banche come "collaterali", cioè garanzia a fronte di finanziamenti erogati dalla stessa Bce.
Il livello totale dei collaterali accettati dalla Bce nel 2010, seppur in leggero calo rispetto al 2009 è ancora decisamente alto: 2.010 miliardi di euro. Di questa cifra la quota più consistente (un quarto) è costituita da attività cartolarizzate (asset backed securities), che nella crisi finanziaria del 2008 sono stati protagonisti nella giustamente vituperata categoria dei titoli tossici. La quota di Abs peraltro è salita di un punto percentuale: dal 24% del 2009 al 25% del 2010. A conti fatti quasi 500 miliardi di euro. Una cifra che è quasi il doppio di quanto contabilizzato dall'intero sistema creditizio del Vecchio continente nei propri bilanci a giugno 2010: 263 miliardi di euro.
Altre quote rilevanti sono rappresentate da obbligazioni bancarie non garantite (21% in calo rispetto al 2009). Una buona fetta è rappresentata poi dalle cosiddette attività non negoziabili. Si tratta di crediti difficilmente esigibili sul mercato: la loro quota è salita dal 14% del 2009 al 18% del 2010 per un ammontare totale di 361 miliardi di euro. In crescita infine la quota dei titoli di stato: dall'11 al 13 per cento. La Bce spiega questo aumento come una conseguenza della crisi dei debiti sovrani. È probabile quindi che una buona fetta di questi titoli sia rappresentata da bond di paesi periferici.
«Titoli tossici? Ce ne sono in giro ancora tanti - commenta Angelo Drusiani, gestore obbligazionario di Banca Albertini Syz - e gran parte delle banche, non avendo a chi venderli, li usa come garanzia per chiedere prestiti alla Bce in attesa che vadano a scadenza e vengano iscritti alla voce svalutazioni».
Per arginare questa pratica, che ha l'effetto di scaricare l'effetto rischio sulla banca centrale, l'Eurotower, aveva deciso, alla fine del 2010, di adottare una stretta. Aveva cioè deciso di «stabilire requisiti informativi prestito su prestito» più stringenti, in modo da chiarire meglio la natura delle attività impacchettate all'interno degli «Abs».
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