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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2011 alle ore 21:12.

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Intesa Sanpaolo ha lanciato oggi un'emissione obbligazionaria sull'euromercato per 2 miliardi di euro a tasso variabile a 3 anni destinata ai mercati internazionali. La cedola trimestrale (la prima sarà pagabile il 12 agosto 2011), informa una nota, è pari al tasso Euribor a 3 mesi più 110 punti base per anno. Tenuto conto del prezzo di riofferta, fissato in 99,795%, il rendimento a scadenza per l'investitore è pari al tasso Euribor a 3 mesi più 117 punti base per anno.

La data di regolamento sarà il 12 maggio 2011. I tagli minimi sono di 100mila euro e multipli. Il titolo non è destinato al mercato retail italiano ma ad investitori professionali e ad intermediari finanziari internazionali e verà quotato presso la Borsa di Lussemburgo oltre che nel mercato "over the counter" (fuori dai circuiti borsistici tradizionali). I capofila incaricati della distribuzione del titolo sono Banca Imi, BofA Merrill Lynch e Hsbc. I rating assegnati al debito a lungo termine senior di Intesa Sanpaolo sono: Aa2 da Moody's, A+ da Standard & Poor's e AA- da Fitch.

Sul fronte dell'aumento di capitale intanto si registra un intervento del Ceo di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, di fronte alla Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo. Nel pomeriggio, a quanto appreso da Radiocor, Passera si é intrattenuto per circa un paio d'ore con l'organo di indirizzo della Fondazione, che con il 4,7% circa é uno dei grandi azionisti della banca, per presentare il piano industriale 2011-2015 e per presentare le attività che si potranno realizzare grazie all'aumento di capitale da 5 miliardi, già approvato dal Cda della Fondazione a ridosso dell'annuncio.

Secondo quanto riferito da intervenuti si é trattato di una lunga e meticolosa illustrazione che ha raccolto l'ampio consenso dei presenti, che hanno così confermato la ferma volontà della Fondazione di sostenere il piano industriale e di rafforzamento patrimoniale dell'istituto di credito, nella convinzione che si tratti di un passo importante per il futuro della banca. La chiacchierata si sarebbe protratta oltre i tempi previsti e, a quanto risulta, si sarebbe conclusa con un convinto applauso da parte dei commissari presenti.

Chi invece non sosterrà l'operazione è la Carlo Tassara (socia con una quota del 2,5%). «Mi sembra una buona operazione - ha detto a Radiocor il finanziere Romain Zaleski - ma noi non la sottoscriviamo. Non ci sono i soldi per farlo» ha risposto il finanziere franco-polacco, intercettato all'aeroporto di Parigi.

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