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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2011 alle ore 17:48.

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Rinegoziazione per i mutui a tasso variabile fino a 150 mila euro a vantaggio dei meno abbienti. Lo prevede, come anticipa Radiocor, la bozza del decreto legge per lo Sviluppo che dispone per chi ha in carico mutui ipotecari a tasso e rata variabile, la possibilità, fino al 30 aprile 2012, di rinegoziarne le condizioni, a patto che il titolare del finanziamento attesti un Isee (Indicatore situazione economica equivalente) inferiore a 30mila euro e non presenti ritardi nei pagamenti. La misura è un nuovo tassello della rete di salvataggio costruita dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti con l'Abi per le persone in difficoltà a causa delle crisi economiche internazionali e, ora, del rialzo dei tassi che si è messo in moto.

Il decreto legge, che sarà a costo zero, salvo qualche spostamento di risorse, è ancora in via di definizione, ma l'intenzione del Governo è portarlo all'esame del Consiglio dei ministri giovedì.

Il resto del provvedimento
Con tiene, tra l'altro, un corposo pacchetto di norme per la semplificazione a favore delle imprese, compresi gli studi di settore e lo spesometro, la riedizione del Piano casa, con il superamento dei vincoli posti dalle Regioni. Non prevede l'annunciata manutenzione dei conti pubblici 2011, da circa tre miliardi, con il rifinanziamento delle missioni all'estero, rinviata a un decreto legge a giugno.

Il pacchetto semplificazioni legato al Piano casa prevede, secondo la bozza del decreto legge, la ristrutturazione semplificata con il meccanismo del silenzio-assenso e la sola Scia (Segnalazione certificata di inizio attività); gli sgravi del 36% e del 55% senza più l'obbligo della comunicazione all'agenzia delle Entrate dell'inizio dei lavori, basterà introdurre i dati in dichiarazione dei redditi; il rilancio del piano per l'edilizia pubblica.

Il pacchetto Appalti pone un fermo agli arbitrati e un tetto alle riserve onerose per la pubblica amministrazione avanzate dalle imprese a modifica del progetto; stop anche alle liti temerarie; nuova soglia per le trattative private, con l'obbligo di consultare dieci imprese. Previsto il credito d'imposta al 90% per le spese in ricerca effettuate in collaborazione con le università; i distretti balneari; l'assunzione spalmata su tre anni dei precari della scuola; norme per smaltire l'arretrato dei processi civili; la carta d'identità unica; norme per neutralizzare il referendum sull'acqua.

La bozza del provvedimento contiene anche, ma per ora in allegato, un pacchetto Sud, per sostenere il rilancio del Piano messo a punto dal ministro Raffele Fitto: distribuzione e riassegnazione di fondi, infrastrutture, aeroporti con possibilità di sbloccare le tariffe. Ancora in stand-by il pacchetto-Concorrenza proposto dallo Sviluppo economico e atteso ormai da un anno. La riunione del Consiglio dei ministri di giovedì potrebbe, poi, vedere un nuovo giro di tavolo, definitivo, sul decreto interministeriale per le fonti rinnovabili, su cui, dopo il no delle Regioni, era attesa la firma dei ministri competenti entro aprile. Nuovi scontri tra i ministri sul nodo degli allacciamenti dei nuovi impianti solari alla rete elettrica e sugli impianti non autorizzati sono alla base del nuovo ritardo. (Il Sole 24 Ore Radiocor)

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