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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2011 alle ore 10:41.

Dopo un avvio moderatamente positivo sulle Borse europee torna l'incertezza. Al termine delle contrattazioni il DAX 30 di Francoforte è invariato, il CAC 40 di Parigi perde lo 0,95% mentre il FT-SE 100 di Londra cede l'1,07 per cento. In ribasso anche gli indici FTSE MIB e FTSE IT All Share di Piazza Affari rispettivamente dello 0,8% e dello 0,77 per cento. In deciso calo Wall Street con il Dow Jones che perde l'1,10%, il Nasdaq -0,48% mentre l'S&P500 arretra dello 0,91 per cento.
Frenata dell'euro sul dollaro dopo le parole di Trichet
La Banca centrale europea, riunita oggi nel direttivo, ha lasciato invariato il costo del denaro all'1,25 per cento dopo il rialzo del mese scorso. La decisione era attesa. Hanno mosso i mercati, soprattutto i valutari, invece le parole del governatore Trichet che, nella conferenza stampa seguita al direttivo, ha fatto capire che l'Eurotower potrebbe non rialzare il costo del denaro alla prossima riunione a giugno. Ovviamente è stata un'indicazione non esplicita ma rilevata tra le righe dagli analisti. Trichet - economista di Unicredit Marco Valli in una nota - non ha usato il termine «strong vigilance» (forte vigilanza, ndr) che secondo il mercato avrebbe indicato un rialzo del costo del denaro a giugno.
I movimenti sui cambi e le materie prime
La divisa comune, dopo un'apertura a 1,4863 dollari ha toccato un massimo a 1,49 dollari tondi per poi scivolare a quota 1,45 dollari. I movimenti sui cambi influiscono pesantemente sul mercato delle materie prime reduce da un vero e proprio tonfo. Il petrolio Wti scambiato a New York ha messo a segno il ribasso più marcato da due anni a questa parte precipitando, per la prima volta dal 17 marzo scorso, sotto i 100 dollari a 99,70 dollari al barile, in calo dell'8,7%. Più consistente la frenata del Brent quotato a Londra che, dopo aver aperto a 120 dollari al barile, ha chiuso a quota 109 dollari e 24 centesimi al barile (-9,89%).
Focus Piazza Affari
Il titolo peggiore del listino principale è Mediaset (-2,30%) che risente della trimestrale deludente della controllata spagnola Telecinco a causa della debolezza del mercato pubblicitario iberico. Giornata in calo per la galassia Eni (-0,63% ) nel giorno della nomina del nuovo presidente Giuseppe Recchi. Il titolo ha risentito del taglio del rating da parte di Fitch, che lo ha tagliato da "Aa-" ad "A+". Più pesante Saipem(-2,22%). Male le banche Unicredit (-1,79%) e Intesa Sanpaolo (-1,75). Cede l'1,6% Banca popolare di Milano. Dopo la chiusura di Borsa Moody's ha annunciato di aver posto i rating sui depositi a lungo termine, su quelli a breve e sulla forza finanziaria del gruppo, sotto revisione in vista di un possibile downgrade. Nel suo comunicato, Moody's spiega che la decisione riflette gli elementi di debolezza rilevati dalla recente ispezione della Banca d'Italia e che appaiono superiori a quelli stimati sino ad ora e come tali riflessi nel rating corrente.
Pochi i titoli che hanno resistito in territorio positivo. Tra questi la galassia Fiat con Exor che è cresciuta dello 0,54% e il titolo del Lingotto dello 0,35%, all'indomani della presentazione del piano di rifinanziamento del debito di Chrysler alle banche da parte dell'amministratore delegato Sergio Marchionne. Bene anche Pirelli & C dell'1,55% a 6,88 euro.
Pesante Lloyds dopo i conti trimestrali
Tra le quotate europee si segnala il tonfo della banca britannica Lloyds (-7,32%) dopo che ha riportato da gennaio a marzo 2011 una perdita di 3,5 miliardi di sterline a fronte di profitti per 721 milioni nello stesso periodo dell'anno scorso.
Borse asiatiche deboli
In calo le Borse asiatiche, penalizzate anche dal ribasso dei prezzi delle materie prime. L'indice regionale Msci delle Borse asiatiche, che esclude Tokyo (oggi chiusa per festività, il terzo giorno consecutivo) scende dello 0,08 per cento. «Questa è più di una fase di consolidamento e potremmo vedere un ritorno a doppia cifra verso il basso quest'anno», osserva un trader.
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