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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 09:40.
Una scissione da Fiat, come per Fiat Industrial. Questo sarebbe essere il meccanismo con cui la Ferrari potrebbe essere separata dal resto delle attività del Lingotto, rimanendo sotto il controllo diretto di Exor (la holding degli Agnelli che controlla il 30,4% di Fiat).
Gli scenari sulla Ferrari sono in evoluzione. L'ipotesi di un'Ipo per finanziare l'operazione Chrysler sembra per il momento accantonata: Marchionne ha detto agli analisti che «resta un'opzione, ma non abbiamo bisogno dei fondi». La settimana scorsa John Elkann, presidente di Exor e di Fiat, aveva affermato che la casa di Maranello confluirà in Fiat-Chrysler. Non tutti però hanno creduto a questo scenario; e la notizia che la holding degli Agnelli potrebbe scendere in campo (con Murdoch) per gestire il circo della Formula Uno ha riacceso i riflettori sul ruolo, in questa strategia, del costruttore più blasonato.
In questo senso si sta lavorando su uno scenario alternativo per il Cavallino: una scissione da Fiat spa, esattamente come è stato fatto per Fiat Industrial. Ad ogni azionista Fiat verrebbe assegnato un titolo Ferrari, eventualmente nella forma di quello che gli americani chiamano scrip dividend (dividendo in carta). Separare Ferrari da Fiat ridurrebbe il valore del Lingotto in vista delle nozze con Chrysler, portando a una maggiore diluizione di Exor. Ma soprattutto nel caso in cui il business della Formula Uno decolli, gli Agnelli potrebbero accettarla di buon grado pur di conservare un controllo più diretto del gioiello del gruppo (la cui valutazione Sergio Marchionne ha fissato ad «almeno 5 miliardi di euro»).
C'è un problema: a differenza di Fiat Industrial, Fiat non controlla il 100% di Ferrari ma solo il 90 per cento: il restante 10% è in mano a Piero Ferrari, figlio del fondatore. L'operazione richiederebbe quindi o il riacquisto della sua quota o la stipula di un patto di sindacato che resti al di sopra del 30% per evitare di dovere lanciare poi un'Opa.
A. Mal.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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