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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2011 alle ore 13:44.

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La Grecia è in ritardo sui suoi obiettivi di riduzione del deficit e avrà bisogno di circa 30 miliardi di euro di finanziamenti extra per il 2012: è quanto scrive oggi il Wall Street Journal sul suo sito internet, citando come fonti funzionari dell'eurozona. Ma i paesi dell'euro, titola sulla homepage il Wsj, "sono divisi sul debito greco".

La crisi del debito dell'eurozona – nota il Wsj - è tornata al problema che l'aveva scatenata un anno fa: come salvare la Grecia. La "crescente dipendenza" di Atene dall'aiuto degli altri stati dell'eurozona sta alimentando il dibattito: si discute se la Grecia debba negoziare con i creditori privati un'estensione della scadenza dei suoi bond, "un passo per il quale la Germania sta silenziosamente premendo, mentre altri paesi euro fanno resistenza".
La riunione dei ministri delle Finanze dell'eurozona, a Bruxelles, la prossima settimana, dovrà discutere del debito della Grecia, della sua necessità di ulteriori aiuti e della sua richiesta di avere più tempo per raggiungere gli obiettivi di bilancio. Per arrivare a un accordo su queste "spinose" questioni potrebbero volerci mesi, avvertono i partecipanti dei colloqui.

"I governi europei – sottolinea il Wsj - stanno cominciando ad accettare che la Grecia sia sotto la tutela dei suoi partner europei ancora per anni". Una prospettiva "politicamente difficile da digerire, soprattutto in Germania", dove in Parlamento e tra gli elettori c'è una crescente opposizione ad aiutare la Grecia.
L'alternativa sarebbe il default della Grecia sul debito, il che "potrebbe provocare una grossa crisi bancaria internazionale", comparabile a quella scoppiata dopo il fallimento di Lehman Brothers nel 2008.

Il Wsj dà qualche indicazione sulle discussioni avute tra i ministri delle Finanze nella riunione informale a Lussemburgo di venerdì scorso, riunione "trasformata in un circo mediatico", dopo che Der Spiegel Online ha scritto – subito smentito - che l'incontro era stato convocato perché la Grecia pensava di lasciare l'euro.
Il ministro greco George Papaconstantinou – si legge sul quotidiano Usa - ha detto ai colleghi di Germania, Francia, Italia e Spagna che il suo governo potrebbe avere bisogno di più tempo, fino al 2016 invece che al 2014, per tagliare il deficit al 3% del Pil.

La richiesta greca di avere più tempo è stata accolta "scetticamente" da altri paesi, e in particolare dalla Germania, secondo funzionari del governo tedesco. La Germania ritiene che "la Grecia stia perdendo la volontà politica di riformare l'economia e il settore pubblico" e vuole che "raddoppi i suoi sforzi, non che li rallenti".
I partecipanti della riunione di venerdì, riferisce il Wsj, hanno riconosciuto che la Grecia non sarà in grado di tornare ai mercati
dei bond l'anno prossimo come era previsto. "Questo significa che la Grecia avrà bisogno di finanziamenti extra per circa 30 miliardi di euro dai fondi di salvataggio dell'eurozona, in particolare dal Fondo europeo per la stabilità finanziaria".

Alla riunione, i tedeschi hanno detto che i fondi extra per la Grecia dovrebbero far parte di un pacchetto di nuove misure, con riforme più ambiziose e colloqui con i detentori di bond greci sull'estensione delle scadenze sul debito. Un'estensione delle scadenze, spiega il quotidiano - rallenterebbe la crescente esposizione al debito greco dei contribuenti tedeschi e di altri paesi europei, riducendo l'importo del rifinanziamento di cui la Grecia avrà bisogno nei prossimi anni.

Ma la maggior parte dei decision makers dell'eurozona – osserva Il Wsj – "rimangono contrari a ogni forma di ristrutturazione del debito greco, anche nell'opzione morbida dell'estensione delle scadenze". La Francia, la Commissione europea e la Bce – tutte rappresentate ai colloqui di venerdì – pensano che ciò indebolirebbe gli sforzi per riconquistare la fiducia degli investitori in altri paesi indebitati, specialmente Irlanda e Portogallo.

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