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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2011 alle ore 16:52.

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Ha credenziali "impeccabili", è capace di costruire consenso, fa parte dell'élite al potere ma il suo posto se l'è guadagnato. Mario Draghi si discosta da tutti gli stereotipi associati agli italiani, tranne che per un cliché: è sempre elegantemente vestito. Così l'Independent presenta, a chi ancora non lo conoscesse, il candidato alla presidenza della Banca centrale europea, che "fiuta la vittoria" dopo il via libera dato dal cancelliere tedesco Angela Merkel in un'intervista a Die Zeit.

In una serie di domande e risposte sul governatore della Banca d'Italia (ma lo resterà "non ancora per molto") l'Independent non disdegna amenità come il fatto che Draghi gioca bene a golf ed è meno "ingessato" dell'attuale presidente, Jean-Claude Trichet. Al Tesoro, lo hanno soprannominato Super Mario. Alla Bce, cosa ci possiamo aspettare da lui? "Una mano ferma".


Il Financial Times, che da tempo appoggia la candidatura di Draghi, accoglie con un "finalmente" la benedizione della Merkel. Il via libera del cancelliere – confermato in una telefonata al premier italiano Silvio Berlusconi – era "l'ultimo vitale requisito" per fare andare in porto la nomina di Draghi.

Da settimane era chiaro che la Germania non aveva trovato alternative e quando il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dato il suo appoggio, in ambienti italiani e tedeschi si era detto che non l'avrebbe fatto se non fosse stato sicuro del sì della Merkel.

"L'esitazione tedesca era in parte dovuta al timore di contraccolpi" nell'opinione pubblica tedesca per la candidatura di un italiano. Ma questa preoccupazione è venuta meno quando perfino il popolare Bild ha fatto cadere le sue obiezioni.

Draghi, in recenti interviste, specie sui media tedeschi, ha sottolineato le sue credenziali da "falco". Come agirà? Per il Ft, "ci si aspetta che spinga per smantellare il più presto possibile l'aiuto d'emergenza della Bce per le banche dell'eurozona e che faccia ulteriori passi per rafforzare il sistema bancario. Ma le crisi in Grecia, Portogallo e Irlanda saranno ancora certamente grattacapi per la Bce quando assumerà la presidenza".
La vicenda – scrive il Ft in un altro articolo - contribuisce alla "tremenda" reputazione che la Merkel si sta facendo nell'Unione europea causa della sua "interminabile esitazione". Il quotidiano britannico afferma che il modo di deliberare del cancelliere tedesco rischia di creare confusione.

Ci mette tanto tempo a decidere per il suo approccio da scienziata, per cui vuole aspettare di conoscere tutti i fatti, ma anche perché fa parte della sua natura procrastinare le decisioni "all'ultimo momento possibile".
Per quanto riguarda Draghi, scrive il Ft, "in realtà non aveva altra scelta". Era "la scelta più ovvia" da quando Axel Weber si è tirato indietro. Ma il ritardo nel decidere ha causato "ogni sorta di speculazione". E' vero che prendendo tempo, ha fatto in modo che Bild cambiasse opinione e ha permesso ai suoi parlamentari di abituarsi all'idea.

Ma, conclude il Ft, a causa del modo di deliberare della Merkel, i mercati e i partner europei sono lasciati "nella confusione" su quello che la Germania davvero vuole.

Anche il Times ("Merkel dà via libera a un italiano per guidare la Banca europea") evoca i timori di ripercussioni interne che hanno ritardato il sì del cancelliere tedesco.

Chiunque vada alla testa della Bce – nota il Telegraph - dovrà aggiustare la politica della Bce per affrontare un'Europa "a due velocità", con economie come quella tedesca che vanno forte ma altre, come la Grecia, impantanate nella crisi del debito.

Secondo il Wall Street Journal, che ha dato la notizia con grande rilievo sulla homepage del suo sito web, ci si aspetta che il banchiere centrale italiano, quando sarà alla guida di "una delle istituzioni finanziarie più potenti del mondo", abbini la "flessibilità" sulla crisi del debito a una posizione "dura" anti-inflazione.

La nomina di Draghi – nota il Wsj – metterà la politica monetaria del continente nelle mani di un esponente di una delle economie più deboli d'Europa, con il debito pubblico tra i più elevati dell'eurozona. Il passato di alta inflazione dell'Italia era stata all'inizio considerata un handicap per le sue chance.

Non c'è segno, tuttavia che l'economista italiano, dotato di "buonsenso politico", ammorbidisca la posizione anti-inflazione della Bce per aiutare le economie dell'eurozona in difficoltà. Anzi, gli economisti ritengono che Draghi rinsalderà la sua reputazione scegliendo la linea dura sia sull'inflazione che sui tassi d'interesse, "quasi certamente proseguendo il ciclo di rialzo dei tassi iniziato da Trichet".

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