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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2011 alle ore 08:16.

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MILANO
Si mette in moto la macchina che ridisegnerà l'assetto proprietario di Fondiaria Sai, con l'ingresso del principale finanziatore, Unicredit, nel libro soci della compagnia assicurativa. Tutto questo mentre il gruppo della famiglia Ligresti alza il velo sui numeri del primo trimestre, in miglioramento rispetto a un anno prima, ma ancora in perdita. E la Consob spiega con le «gravi perdite» della compagnia la decisione di esentare la famiglia e piazza Cordusio dal lancio dell'opa obbligatoria. Ma ammette: «E'piuttosto problematico» escludere che l'accordo tra Unicredit e Premafin non produca «alterazioni negli equilibri di governance» in Fonsai dalle quali, in assenza della "esenzione per crisi" sarebbe potuto scaturire un obbligo di opa sulla compagnia assicurativa a carico dei due pattisti.
Via libera all'aumento
Ieri si sono tenuti i consigli di amministrazione delle società coinvolte del riassetto, ovvero Premafin, Fondiaria Sai e Milano assicurazioni, che hanno approvato i conti del trimestre e hanno dato il via libera alle due ricapitalizzazioni in programma: 450 milioni per Fondiaria Sai e 350 milioni per Milano assicurazioni. Risorse, queste ultime, che serviranno a rimettere in ordine i numeri del gruppo assicurativo che ha pagato nel 2010 una forte pulizia di bilancio e una congiuntura sfavorevole. I primi mesi del 2011 sembrano però evidenziare un buon miglioramento: per il gruppo Fondiaria Sai il primo trimestre dell'anno si chiude con una perdita di 24,9 milioni di euro, in forte calo rispetto al rosso di 104,4 milioni registrato un anno fa. Alla perdita hanno contribuito le rettifche di valore su strumenti finanziari disponibili per la vendita per 24,3 milioni, di cui 19,6 riferibili a Premafin. Nel trimestre il margine di solvibilità del gruppo dei Ligresti, dopo essere sceso a fine 2010 sotto il minimo regolamentare di 100%, si è riportato a quota 100,9%. Il gruppo ha visto i premi ridursi del 14,5% a 2.989 milioni, una diminuzione «essenzialmente» riconducibile alla joint venture nella bancassicurazione Popolare Vita (812,8 milioni, -34,4%). In calo la raccolta nel ramo vita (- 27,8% a 1.247,5 milioni), mentre nel danni è scesa a 1.741,5 milioni (-1,4%) con una tenuta dell'auto (+0,2% a 1.172,1 milioni).
Chiudono il trimestre in perdita anche Milano assicurazioni, con un risultato negativo di 16,5 milioni (-22,4 milioni al 31 marzo 2010) e Premafin, in rosso di 16,5 milioni (-31,3 milioni nel primo trimestre 2010).
Il ruolo di UniCredit
Secondo la Consob gli accordi raggiunti tra Unicredit e Premafin potrebbero comportare una «modifica sostanziale» degli equilibri di governance, tenendo soprattutto contro della "sovrapposizione" in capo alla banca milanese del suo status di azionista e di principale finanziatore della controllante di Fonsai. "Sospetta", ai fini del cambiamento del controllo di Fonsai, è anche la modalità di determinazione del corrispettivo dei diritti di opzione che Unicredit acquisterà da Premafin. Tutti dubbi neppure affrontati dalla Consob per il carattere risulutivo, ai fini dell'Opa, della grave crisi in cui la società versa. E che, di per sè, ha giustificato l'esenzione.
I NUMERI

24,9 milioni
La perdita della compagnia
Il gruppo Fondiaria Sai ha chiuso il primo trimestre in rosso per 24,9 milioni, in calo rispetto alla perdita di 104,4 milioni registrato un anno fa. Il margine di solvibilità si è riportato a quota 100,9%
450 milioni
La ricapitalizzazione
Via libera del cda all'aumento di capitale del gruppo che permetterà l'ingresso nel capitale di UniCredit con il 6,6%

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