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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2011 alle ore 09:40.
La compagnia di elettricità giapponese, Tokyo Electric Power (Tepco) ha registrato una perdita record di 10,7 miliardi di euro (al cambio attuale con lo yen) nell'anno finanziario 2010-2011 concluso in marzo. La perdita è una conseguenza diretta dei danni alla centrale nucleare di Fukushima, con successiva fuoriuscita di materiale radioattivo. La società ha anche annunciato l'uscita del criticatissimo numero uno Masataka Shimizu che sarà sostituito nel ruolo di ceo dal direttore generale Toshio Nishizawa. Shimizu, in particolare, si dimetterà per assumersi tutta la responsabilità dell'incidente ancora non del tutto risolto della centrale nucleare di Fukushima n.1, colpita duramente dal sisma/tsunami dell'11 marzo.
La storia del disastro ambientale di Fukushima
Su Shimizu, in particolare, si sono concentrate le critiche prima per i ritardi sugli interventi per raffreddare i reattori con acqua di mare (nel tentativo, è l'accusa, di «salvare gli asset»), poi sulle misure d'emergenza adottate non sempre puntuali e sul fatto di essere sparito dalla cabina di regia nel pieno della crisi a causa di stress e ipertensione, costati peraltro il ricovero in ospedale. Tsunehisa Katsumata probabilmente rimarrà nel ruolo di presidente fino alla stabilizzazione di Fukushima.
In Giappone calo record dell'indice delle attività industriali
Nel mese di marzo le attività industriali giapponesi hanno registrato un calo record del 6,3% rispetto al mese precedente. Lo comunica il ministero dell'Economia, Commercio e Industria che attribuisce la brusca frenata al terremoto/tsunami che ha colpito il Paese. L'indice si è attestato a marzo a 90,7 contro il 96,8 di febbraio.
Intanto Bp, l'altra società coinvolta in un disastro ambientale, recupera un miliardo dall'azienza giapponese Mitsui coinvolta nel disastro
Il colosso petrolifero britannico Bp annuncia di aver recuperato un miliardo di dollari dalla controllata Usa della giapponese Mitsui and Co., per i danni provocati dalla disastrosa marea nera che ha devastato il Golfo del Messico. «In base all'accordo - si legge in un comunicato di Bp - Moex Usa Corporation ci pagherà 1,065 miliardi». Moex Usa Corporation ha una partecipazione nel pozzo Macondo dove nel 2010 una perdita, derivata dall'esplosione di una piattaforma, ha causato la peggiore catastrofe ambientale della storia Usa. In un primo tempo Moex si era rifiutata di pagare i danni, sostenendo che dipendevano dalla negligenza di Bp. Inoltre Moex, insieme a Bp, ha denunciato la Transeocean, la società svizzera proprietaria della piattaforma.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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