Enel Green Power

Enel Green Power si prende la rivincita sul mercato, che l'aveva snobbata nel collocamento dello scorso ottobre. Gli investitori istituzionali che avevano tirato sul prezzo, reclamando che la matricola dell'Enel era troppo cara e troppo poco "alternativa", hanno dovuto ricredersi. Dal prezzo dell'Ipo, ribassato in extremis a 1,6 euro, il titolo Egp è arrivato a sfiorare quota 2,1 euro, con un progresso del 30% rispetto al valore iniziale.

Chi ha le azioni in portafoglio sta ancora guadagnando sulla carta oltre il 17% e i risparmiatori che le terranno per un anno dalla sottoscrizione avranno inoltre diritto alla bonus share nella proporzione di un nuovo titolo ogni venti posseduti.

Enel Green Power, che a dicembre ha beneficiato dell'ingresso nell'indice Ftse-Mib delle blue chip di Piazza Affari, ha ora davanti la prospettiva di restare una delle poche società europee del settore in quotazione. Sia la spagnola Iberdrola che la francese Edp, infatti, hanno deciso di ritirare dal listino le rispettive controllate nelle energie rinnovabili, lasciando la scena alla matricola tricolore in compagnia della portoghese Edp Renovaveis, che in Borsa vale la metà.

Ma la rimonta del titolo Egp si deve non solo a fattori tecnici, bensì anche a una strategia di diversificazione geografica e di fonti di energia che permette al gruppo di reagire con flessibilità al mutamento del quadro regolamentare. La stretta decisa dall'Italia sugli incentivi non modificherà infatti gli obiettivi del piano quinquennale che si propone di raddoppiare l'Ebitda a 2,4 miliardi nel 2015.

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