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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2011 alle ore 07:56.

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Quando, nel 2002, lanciò i «Galileo Bond» per 465 milioni di euro, la Regione Toscana festeggiò per il "successo" dell'operazione. A nove anni di distanza, la festa è finita: la giunta della Regione ha infatti deciso di dare battaglia legale a Merrill Lynch, Ubs e Deutsche Bank che in mezzo ai «Galileo bond» le hanno venduto anche un po' di contratti derivati. Seguendo le orme del Comune di Firenze, la giunta della Regione ha infatti avviato l'iter per annullare gli atti amministrativi che servirono per stipulare i contratti derivati. E – in un documento approvato il 16 maggio che Il Sole 24 Ore ha recuperato – la giunta ha anche chiesto agli uffici competenti di valutare «se sia opportuno sospendere in via cautelativa i prossimi pagamenti dovuti dalla Regione alle controparti bancarie, con scadenza al 12 giugno e al 30 giugno». Insomma: la volontà politica, in Regione, è di dare battaglia legale. Di annullare gli atti. Di non pagare le rate. Come se i derivati non fossero mai esistiti.

Il «Galileo bond» della Toscana era probabilmente nato con il piede sbagliato già nel 2002. Anzi, ancora prima: nel 2001. Tanti operatori a quei tempi avevano infatti protestato perché il bando di gara che la Regione aveva pubblicato per scegliere gli advisor era articolato in modo tale da escludere dal gioco a priori tutte le banche italiane. Qualcuno, ai tempi, insinuava che il bando fosse "tagliato su misura" per Merrill Lynch. Queste erano probabilmente malelingue. Impossibili da provare. Sta di fatto che la Regione, sommersa dalle proteste, assicurò che avrebbe corretto il tiro. Ma poco cambiò: alla fine a vincere e ad essere selezionate come bookrunner furono proprio tre banche straniere. Cioè Ubs, Deutsche Bank e – sarà un caso – Merrill Lynch.

L'emissione, nel 2002, fu un gran successo. I dolori sono però arrivati dopo. Perché il bond, come tutti quelli stipulati dagli enti locali, era zeppo di contratti derivati: tra il 1999 e il 2006 la Regione ne ha stipulati (includendo quelli con altre banche) ben 22. E spesso i derivati si sono tradotti in perdite. Nel 2008 sono iniziate le indagini della Procura di Firenze, concluse il 21 marzo scorso: nei confronti di Merrill Lynch, Ubs e Deutsche Bank (ma anche di Cdc Ixis e Dexia Crediop) gli inquirenti ipotizzano il reato di truffa aggravata. Le banche, ovvio, hanno risposto con la stessa moneta, tanto che Merrill Lynch ha notificato alla Regione un cosiddetto «claim» per portare tutta la controversia legale presso la Corte di Londra.

Ma la Regione, anche per evitare di doversi a difendere "fuori casa" a Londra, ha ora scelto di prendere il toro per le corna: la giunta ha affidato agli uffici competenti il compito di valutare se avviare l'iter dell'autotutela e dell'annullamento degli atti amministrativi. Questo significa annullare gli atti amministrativi che la Regione nel 2002 adottò per stipulare i derivati, senza però avere l'automatico annullamento anche dei contratti derivati sottostanti. Esattamente come ha fatto il Comune di Firenze, assistito dallo studio legale Iaquinta: ha annullato gli atti e ha sospeso i pagamenti delle rate alle banche (casualmente sono sempre Merrill Lynch, Ubs e Dexia).

Gli esiti finali di questa battaglia potrebbero essere due. La partita si potrebbe chiudere con una transazione, come hanno già fatto i Comuni di Novara, Acqui Terme e tre cittadine umbre: i contratti derivati si annullano e le controparti si restituiscono i soldi incassati senza interessi. E, secondo le indiscrezioni, i primi approcci ci sono già stati. Oppure si potrebbe finire al Tar e poi al Consiglio di Stato. Tenendo presente che, a Londra, resta un processo pendente. Al Consiglio di Stato è arrivata già la Provincia di Pisa, che ha annullato gli atti amministrativi, su cui si attende a breve la sentenza. Decisione che potrebbe rivelarsi una pietra miliare: se il Consiglio di Stato si pronunciasse a favore della Provincia, potrebbe creare un precedente per tutti gli altri Enti locali che hanno scelto la strada dell'autotutela. Firenze e Toscana in primis.

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