Lorenzo Bini Smaghi (Reuters)

Lorenzo Bini Smaghi, consigliere esecutivo della Bce, è stato ricevuto nel pomeriggio a Palazzo Chigi. Il premier Berlusconi ha detto di aver chiesto al banchiere centrale di fare un passo indietro «responsabile» e dimettersi dal board dell'Eurotower. La richiesta è legata alla nomina recentemente ratificata dall'Europarlamento di Mario Draghi alla presidenza della Bce. «C'è una richiesta ufficiale del Governo italiano» ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che è stato a colloquio a Palazzo Chigi con il membro italiano del board della Bce insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.

La posizione di Palazzo Chigi
Berlusconi ha spiegato che la mossa si è resa necessaria per favorire il sì francese alla candidatura alla presidenza di Mario Draghi e l'ingresso di un transalpino al posto dell'italiano, nel rispetto di quella regola non scritta che vuole nel board dell'istituto quattro componenti dei grandi dell'area euro, ovvero Germania, Francia, Italia e Spagna, e due dei Paesi più piccoli. Con la fine del mandato di Trichet, Parigi non avrebbe più alcun rappresentante nel board della banca centrale. Al contrario l'Italia ne avrebbe due. «Il presidente Berlusconi ha chiesto al dottor Bini Smaghi di compiere spontaneamente e responsabilmente un passo indietro, dando le proprie dimissioni, nel pieno rispetto dell'autonomia della Banca Centrale Europea», ha ribadito in serata una nota diffusa da Palazzo Chigi.

«Il Consiglio Ecofin - si legge ancora nel comunicato - ha proposto la candidatura alla presidenza della Bce di Mario Draghi. Un nome condiviso all'unanimità dai ministri dell'Economia e delle Finanze Ue, nonché dal Parlamento europeo. E il Consiglio Europeo dei capi di Stato e di Governo della prossima settimana avrà il compito di ratificare la nomina del prof. Draghi. Una regola non scritta della Banca centrale europea suggerisce l'opportunità di assicurare la presenza nel proprio board di un solo rappresentante di ciascuno dei principali Paesi dell'area euro. In nome, quindi, della solidarietà europea, ovvero del principio che ha guidato tutto il percorso professionale del dottor Bini Smaghi, il presidente Berlusconi ha chiesto allo stesso dottor Bini Smaghi un preciso atto di responsabilità nei confronti delle istituzioni europee e del suo Paese», conclude la nota.

La replica di Bini Smaghi
«Non rispondo, no comment», si è limitato a commentare Bini Smaghi uscendo da Palazzo Chigi. Ma, di fronte all'insistenza di un giornalista, si è lasciato sfuggire un riferimento al suo intervento di questa mattina in Vaticano durante un convegno sull'etica e il mondo imprenditoriale: «Vi è piaciuto il mio discorso su San Tommaso Moro?». Lo statista inglese, poi proclamato santo, «con la sua indipendenza di giudizio e la ferma convinzione nella supremazia dell'interesse pubblico» - aveva ricordato il consigliere della Bce prima di vedere il presidente del Consiglio - riuscì a resistere «alle pressioni del re Enrico VIII», fino al punto di «essere costretto alle dimissioni, incarcerato e poi condannato a morte».

Bini Smaghi, tra l'altro, questa mattina aveva sottolineato che la permanenza in carica dei componenti degli organi decisionali dell'istituto con sede a Francoforte è tra le garanzie dell'indipendenza della Bce. Il consigliere ha detto che «vi è ormai una dottrina consolidata per valutare l'indipendenza della Banca centrale secondo quattro criteri fondamentali»: l'indipendenza funzionale, l'indipendenza istituzionale, l'indipendenza personale, «che garantisce la permanenza in carica dei membri degli organi decisionali per tutto il periodo prestabilito dalla nomina (otto anni nel caso della Bce e un minimo di cinque per le banche centrali nazionali) e tutela contro la loro revoca arbitraria» e, infine, l'indipendenza finanziaria.

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