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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2011 alle ore 12:35.

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Educazione finanziaria, una sfida da vincereEducazione finanziaria, una sfida da vincere

Negli ultimi anni il progresso tecnologico, l'innovazione finanziaria e l'integrazione dei mercati internazionali hanno cambiato i mercati finanziari, ampliandone la gamma disponibile per la clientela e aumentando le combinazioni di rischio e rendimento. Questa evoluzione non è stata accompagnata da una proporzionale crescita nelle conoscenze dei cittadini. I cambiamenti demografici e la riduzione delle tutele previdenziali hanno reso queste scelte ancor più vitali. La recente crisi finanziaria ha mostrato quanto le decisioni finanziarie di gran parte delle famiglie siano assunte in modo inconsapevole. L'esigenza di una più ampia diffusione dell'educazione finanziaria è avvertita a livello globale; cresce anche in Italia. Così come in molti Paesi, anche in Italia, il livello di conoscenza delle materie finanziarie appare tuttora modesto. Come risulta dall'Indagine sui bilanci della famiglie, periodicamente condotta dalla Banca d'Italia, circa un terzo della popolazione non è capace di leggere un estratto conto bancario, calcolare variazioni del potere di acquisto, distinguere tra diversi tipi di credito ipotecario e valutare il relativo rischio di tasso di interesse.

Su un piano strettamente economico, se si ipotizza che l'individuo assuma le proprie decisioni finanziarie ponderando tutte le informazioni di cui dispone, la tutela dell'interesse del singolo cliente presuppone semplicemente la trasparenza delle condizioni contrattuali. La conoscibilità e la comparabilità dei prodotti e delle condizioni di offerta dovrebbero stimolare una domanda consapevole e la concorrenza tra gli intermediari garantire la permanenza sul mercato di quegli operatori che sono in grado di massimizzare il benessere dei consumatori offrendo le condizioni economiche più convenienti. Purtroppo non è realistico presumere una piena razionalità nell'assunzione delle decisioni finanziarie da parte della generalità dei consumatori: la complessità dei meccanismi di scelta individuali può indirizzare le scelte verso soluzioni non ottimali; insufficiente confidenza con gli argomenti da affrontare conducono spesso a scelte non razionali.

Nessuna norma a tutela della clientela è veramente efficace se gli utenti non hanno gli strumenti per effettuare scelte razionali e consapevoli; per questo è cruciale migliorare il modo in cui vengono prese le decisioni finanziarie e aumentare la comprensione dei rischi inerenti alle diverse operazioni; ciò è necessario per garantire ai cittadini l'effettivo esercizio delle libertà individuali attraverso la rimozione degli ostacoli alla partecipazione all'organizzazione economica e sociale del paese, in coerenza con la nostra Carta costituzionale.
La Banca d'Italia è impegnata su questo fronte con molte iniziative. Per favorire l'orientamento tra prodotti complessi e innovativi ha arricchito il proprio sito internet, con una sezione volta a offrire al pubblico informazioni sui prodotti finanziari con un linguaggio semplice e di immediata comprensibilità per tutti.

È stato poi avviato d'intesa con il Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, un progetto di formazione per le scuole, al quale hanno partecipato quest'anno circa 800 classi e oltre 13 mila studenti. Il progetto è finalizzato a inserire stabilmente nei curricula scolastici l'educazione finanziaria; è accompagnato da test che ne misurano l'efficacia. Solo dando sin dalla più giovane età conoscenza e famigliarità con i temi finanziari si aumenta la capacità dei futuri adulti di fronteggiare razionalmente le proprie scelte in materia. Nel nostro Paese, è attualmente all'esame del Parlamento un'iniziativa legislativa unificata che riconosce l'importanza dell'educazione finanziaria come strumento di tutela dei consumatori e come fonte di sviluppo della nostra economia.
La Banca d'Italia è pronta a dare il proprio contributo, anche nella convinzione che l'educazione finanziaria sia uno strumento importante per far fronte ai propri doveri istituzionali: proteggere il risparmio, assicurare la stabilità e promuovere la concorrenza. Sono in fase di avvio ulteriori iniziative; tra queste la pubblicazione di materiali divulgativi su temi di economia e finanza in collaborazione con «Il Sole-24 Ore» e il suo settimanale di risparmio e finanza personale «Plus24», cui ci unisce il desiderio di diffondere i concetti chiave dell'educazione finanziaria a un'ampia platea di utenti. Molto ancora resta da fare; la cooperazione e la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti è l'elemento essenziale di una strategia nazionale vincente.

* Direttore generale della Banca d'Italia

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