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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2011 alle ore 11:37.

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Continua anche nel 2011 la crescita dei nuovi mutui cominciata nel 2010, +8,70%, dopo i pesanti cali del 2008 e 2009, quando il mercato aveva perso quasi il 20 per cento. I dati di Assofin sui primi quattro mesi dell'anno hanno infatti registrato un deciso +5,7 per cento. «In realtà – spiega Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin – il numero è molto influenzato da voci come le surroghe, il cambio verso mutui a condizioni migliori, che segnala comunque un dinamismo del mercato con nuove offerte per i clienti».

Nel primo quadrimestre l'erogazione di mutui è cresciuta del 5,7%, ma se si analizzano solo i nuovi mutui per l'acquisto il dato scende a un comunque positivo 2,1 per cento. L'incremento maggiore è infatti quello degli altri mutui +13,2%, di cui le surroghe sono il 52% e le sostituzioni il 19 per cento. La tendenza è simile anche per il numero di contratti anche se, per i nuovi acquisti, il dato di crescita è del 2,7%, maggiore delle erogazioni, segno che si è un po' abbassato il valore degli importi concessi.

Assofin ha realizzato un'analisi dettagliata sui primi tre mesi dell'anno. La prima evidenza è che il 2011 ha segnato un ritorno al tasso fisso che passa dal 15% del totale al 30%, a causa della crescita del costo dei tassi variabili, crescono anche i tassi misti mentre scendono al 49% i variabili. Nel 2008 i tassi fissi erano il 72% del totale.

Gli importi finanziati si riducono: arriva al 53% la quota di importi tra 100 e 200mila euro. In lieve crescita anche l'erogazione di mutui tra i 50 e i 100mila euro che sale dal 21 al 22% mentre cala quella sotto i 50mila dal 4 al 3 per cento.
Dal 2009, anno in cui si è registrata un sensibile allungamento, sono invece abbastanza stabili le durate dei mutui con quelli oltre i 26 anni che sono il 38%, quelli tra 21 e 25 il 23% e quelli tra 16 e 20 il 21 per cento. Solo il 6% chiede mutui sotto i dieci anni.

Dopo due anni di calo torna anche ad aumentare leggermente il loan to value, cioè il valore del prestito in percentuale di quello della proprietà. Il primo trimestre ha infatti visto crescere la quota dei mutui oltre l'80% fino al 5,5% contro il 5,2% del 2010, dato comunque ancora lontano dal 10,2% del 2008.

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