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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2011 alle ore 06:42.

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Segnali promettenti per le attività italiane di UniCredit. Il progetto di rilancio per quello che è il vero tallone d'Achille di Piazza Cordusio (nel 2010 ha dato addirittura un contributo negativo agli utili consolidati del gruppo) procede secondo le previsioni e i risultati diffusi ieri al termine del consiglio di amministrazione, che fanno il punto a fine aprile, lo confermano. Nei primi quattro mesi del 2011 le attività italiane di UniCredit hanno realizzato un profitto operativo lordo in crescita del 10% rispetto a 12 mesi prima, in virtù di un aumento del numero dei clienti di 15mila unità e di un generale progresso dello 0,7% delle attività finanziarie con la clientela.
«Oggi non possiamo fare previsioni, ma la sensazione è che anche il secondo sarà un buon trimestre per l'Italia», ha sottolineato il direttore generale di UniCredit, Roberto Nicastro, che poi ha ricordato con particolare soddisfazione la crescita del 7% dei clienti di Fineco a fine maggio e soprattutto la riduzione del 15% del costo del rischio (altro punto debole del gruppo) al 30 aprile rispetto all'anno precedente.
Il cda di ieri ha anche preso in esame un progetto di cartolarizzazione di crediti in bonis provenienti principalmente da medie imprese. «Non abbiamo deliberato l'operazione, ma approvato il quadro legale e amministrativo all'interno del quale la cartolarizzazione potrà essere effettuata», ha precisato l'amministratore delegato, Federico Ghizzoni. La securitization non avrebbe impatti sui patrimonio, ma sarebbe semplicemente uno strumento per reperire liquidità: UniCredit riacquisterebbe i titoli cartolarizzati dal veicolo e li terrebbe parcheggiati, pronti per essere consegnati come collaterale alla Banca centrale europea (Bce) in cambio di finanziamenti.
«Da oggi il management potrà procedere in qualsiasi momento per un ammontare fino a 14 miliardi di euro, starà a noi valutare se esistono esigenze di liquidità o finestre utili per utilizzare questo strumento», ha confermato Ghizzoni, prima di rassicurare sull'esistenza di tensioni sull'approvvigionamento di denaro. «Da tempo – ha aggiunto a questo proposito – abbiamo adottato un approccio molto prudente sulla liquidità, abbiamo già asset per 114 miliardi che possono essere utilizzati in qualsiasi momento presso le banche centralie e i 14 miliardi si aggiungerebbero a questa sorta di cuscinetto».
Ghizzoni ha poi escluso l'ipotesi dell'esistenza di un credit crunch in Europa: «Da dicembre dello scorso anno – ha osservato l'a.d. – c'è stata meno liquidità sul dollaro, ma per i finanziamenti in euro non avvertiamo alcun problema. Il vero punto è che oggi non c'è una domanda di credito particolarmente elevata in Europa. Anche in Germania, il mercato più dinamico, le richieste sono limitate perché le imprese sono già di per sé ricche di cassa». Da parte sua, UniCredit ha communque aumentato sul territorio nazionale del 2% i finanziamenti alle aziende da inizio anno e del 6% i prestiti a vantaggio delle piccole e medie imprese.
All'ordine del giorno anche le questioni legate all'A.s. Roma: il cda ha dato il via libera formale a tutti i prerequisiti per arrivare alla firma del contratto di cessione della quota della società alla cordata guidata dall'imprenditore italo-americano Thomas Di Benedetto. In particolare, ieri sono state prese le decisioni sul finanziamento e sull'aumento di capitale da 35 milioni. «La chiusura dell'operazione – ha ricordato il direttore operativo, Paolo Fiorentino – è stata fissata idealmente per il 4 luglio, ci auguriamo di concludere entro quella data. Ogni eventuale slittamento, legato a ragioni essenzialmente tecniche o logistiche, sarebbe comunque di pochi giorni». Fiorentino non si è voluto sbilanciare sulla nuova struttura del board, ma ha confermato che Claudio Fenucci, attuale amministratore delegato del Lecce (sotto contratto fino al 30 giugno) «è un target, e contiamo di averlo a bordo».
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I NUMERI

+10%
La spinta sugli utili
A fine aprile i profitti operativi lordi generati in Italia hanno registrato un progresso del 10% rispetto a 12 mesi prima.
15mila
Clientela in crescita
Il numero dei clienti sul territorio nazionale è cresciuto di 15mila unità nei primi 4 mesi del 2011.
-15%
Rischi in diminuzione
Il costo del rischio di Unicredit si è ridotto del 15% a fine aprile rispetto all'anno precedente.

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