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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2011 alle ore 20:50.

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Il Primo ministro greco, George Papandreou (Ap)Il Primo ministro greco, George Papandreou (Ap)

I ministri delle finanze della zona dell'euro, riuniti in teleconferenza, hanno approvato la quinta tranche di aiuti alla Grecia, del piano che comprende complessivi 110 miliardi di euro di prestito su tre anni, accordato nel maggio 2010. L'accordo tra i membri dell'Eurogruppo era già stato raggiunto, dopo che l'altro ieri il Parlamento greco aveva definitivamente approvato il piano di austerità di bilancio supplementare che Unione europea e Fondo monetario internazionale pretendevano. La decisione di rinunciare alla riunione straordinaria a Bruxelles dei ministri dell' Eurogruppo, già fissata per domani, e di convocare la teleconferenza di oggi è la dimostrazione, come hanno fatto notare fonti europee, che non esistevano più ostacoli di rilievo al via libera che poi è arrivato.

Più complesso si annuncia invece l'esame del secondo piano finanziario di salvataggio fino al 2014 che i ministri delle Finanze della zona dell'euro si troveranno sul tavolo nella riunione del prossimo 11 luglio a Bruxelles.
L'assegnazione della tranche sbloccata oggi (8,7 miliardi dell'Ue e 3,3 miliardi del Fondo monetario internazionale) è stata resa possibile dopo l'approvazione da parte del parlamento greco delle misure di austerità e delle norme di riforma mercoledì e giovedì scorsi, provvedimenti che hanno allontanato lo spettro del default.

Le misure approvate da Atene erano state salutate positivamente sia dal presidente della Commissione Josè Manuel Barroso che dal presidente del Consiglio Ue Herman van Rompuy. «Esistono ora le condizioni - avevano dichiarato i due leader subito dopo l'approvazione delle misure da parte del parlamento di Atene - per dare il via libera alla prossima tranche di aiuti per la Grecia e per progredire rapidamente sul secondo pacchetto di assistenza». Ma la Germania ha insistito sulla necessità che Atene compia un altro passo rendendo veramente operative le nuove leggi approvate.

Schauble,fallimento greco improbabile ma siamo pronti
In un'intervista al settimanale Der Spiegel, che verrà pubblicata lunedì, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, dice che la Germania farà tutto il possibile per contribuire al salvataggio della Grecia, ma che il suo Paese si prepara anche a un «improbabile» fallimento di Atene: «Naturalmente - ha sottolineato Schaeuble - ci prepariamo, come un governo responsabile, ad affrontare l'improbabile caso in cui, contrariamente a ogni aspettativa, si arrivasse alla sospensione dei pagamenti». In questo caso, ha aggiunto il ministro, «ci preoccuperemo che non ci siano sviluppi incontrollati». Un eventuale fallimento della Grecia, ha sottolineato Schaeuble, avrebbe ripercussioni sulle banche, sull'economia reale e probabilmente sull'intero sistema finanziario.

Noyer: non c'è un piano B, la Grecia deve portare avanti il piano
Sulla crisi di Atene è intervenuto anche il governatore della Banque de France, Christian Noyer, precisando che «non c'è un piano B» e che la Grecia deve portare a termine il suo piano per tornare ad un'economia durevolmente sana». In un'intervista a Le Figarò, il Governatore si dice convinto che la Grecia riuscirá a rimborsare i suoi debiti: «Lo sforzo di riduzione dei deficit deve proseguire. Il piano di risanamento è credibile, appartiene al Governo greco trovare un equilibrio tra l'aumento delle entrate e la riduzione delle spese» aggiunge Noyer sottolineando che «esistono margini di manovra».

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