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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2011 alle ore 09:49.

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Richieste di mutui in calo del 17% (Fotogramma)Richieste di mutui in calo del 17% (Fotogramma)

Effetto rolling down per le domande di mutuo delle famiglie italiane. A giugno le richieste sono calate del 17% rispetto allo stesso periodo del 2010, il taglio più forte dal gennaio 2007.
La curva ha iniziato il percorso discendente a febbraio e mese dopo mese ha accelerato la sua corsa. Trascinando fino a un -8% complessivo le richieste di mutui nel primo semestre dell'anno. Questo è l'elemento chiave più significativo contenuto nell'ultima edizione nel Barometro Crif della domanda dei mutui, che il Sole 24 Ore anticipa.

«Le famiglie italiane hanno reagito di pancia alle difficoltà dei mercati, alla crisi della Grecia, al mercato del lavoro debole e alle prime avvisaglie di rialzo dei tassi da parte della Bce – commenta Enrico Lodi, direttore generale Credit bureau services di Crif –. L'aumento di un quarto di punto di giovedì potrebbe ulteriormente incidere negativamente sulle richieste accentuando la cautela».

Il trend rialzista dei tassi però non dovrebbe frenare la crescita delle erogazioni, vista da Crif in aumento. «A fine anno la crescita delle consistenze dei mutui dovrebbe sfiorare il +7% - continua Lodi –. Attendiamo anche l'effetto delle politiche di offerta attente al controllo del rischio che potrebbero influenzare l'incremento del mercato».
Altra fonte d'incertezza, i cui effetti sono ancora da valutare, è contenuta nel Decreto sviluppo tra i cui emendamenti c'è l'8 bis, che prevede la cancellazione dalle centrali rischi pubbliche e private di una serie di informazioni sui finanziamenti, rendendo così più difficile distinguere la qualità dei pagatori. «Di conseguenza gli intermediari finanziari dovranno cautelarsi di più restringendo il credito disponibile e chiedendo più garanzie» continua il direttore generale di Crif, che lascia intravedere un nuovo possibile credit crunch in futuro.

Dal mercato, dove il potere d'acquisto delle famiglie è fermo, non arrivano segnali positivi. «Anche nei primi giorni di luglio si è visto un leggero calo delle richieste – rimarca Andrea Veltri, responsabile finanziamenti di Bnl Gruppo Bnp Paribas – dopo un giugno che ha visto il calo delle domande e in cui è mancato l'effetto di compensazione delle surroghe».
Nel complesso durante il primo semestre dell'anno, si legge nelle analisi di Crif, è stata rilevata una maggiore disponibilità da parte del sistema creditizio nel concedere i mutui, trend a cui ha anche contribuito il miglioramento dei livelli di rischiosità. Infatti il tasso di default, che misura le nuove sofferenze e i ritardi di sei o più rate nell'ultimo anno di rilevazione a fine marzo 2011, si è assestato all'1,8% contro il 2,3% di 12 mesi fa.

In ambito territoriale i cali di richieste più forti sono avvenuti in Umbria e Valle d'Aosta (-13%), nelle Marche (-12%), in Trentino-Alto Adige e in Puglia (-11%), quindi in Toscana e in Campania (-10%). Le famiglie hanno anche allungato la durata, scegliendo la fascia tra i 20 e i 30 anni, dove si concentra la metà delle richieste.

L'importo medio richiesto nel semestre è di 137mila euro, vale a dire il 2,2% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In questa fascia si concentra quasi un terzo delle domande, mentre un altro quarto si è orientato sulla fascia tra i 150 e i 300mila euro.

enrico.netti@ilsole24ore.com

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