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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2011 alle ore 06:44.

La svalutazione della partecipazione in Telco (Telecom Italia) verrà decisa a ridosso della semestrale di Generali. È il risultato della riunione del comitato per il controllo interno del gruppo assicurativo che si è riunito ieri a Milano. L'organismo consultivo - ne fanno parte i consiglieri Alessandro Pedersoli, Carlo Carraro e Cesare Calari – ha avviato la discussione sul dossier prendendo atto innanzitutto che Telco, la scatola societaria che ha in pancia il 22,4% di Telecom e partecipata da Generali, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Telefonica, ha svalutato a inizio luglio le azioni del gigante italiano della telefonia di 1,2 miliardi sulla base di una valutazione di 1,8 euro per azione. Un prezzo ritenuto congruo dall'advisor scelto dalla stessa società, la banca d'affari Lazard.

Ebbene il comitato per il controllo interno di Generali, prima di pronunciarsi su una decisione così impegnativa, ha chiesto tempo per approfondirne le problematiche. A quanto si è appeso al suo interno è anche emersa l'opportunità di un'altra stima esterna sul dossier e non è comunque escluso che nella valutazione vengano associati anche i gestori di Generali che hanno in carico gli investimenti azionari del gruppo. Una nuova riunione del comitato audit del Leone è in agenda per il 4 agosto, alla vigilia del board chiamato ad approvare i conti semestrali del gruppo che potrebbero essere l'occasione per recepire un'eventuale svalutazione. Le cifre di cui si discute, che pur sempre incorporano il premio di controllo sulla società telefonica, si confrontano con valori di Borsa ancora molto distanti. Ieri, ad esempio, il titolo Telecom ha chiuso la seduta a 0,853 euro in rialzo dell'1,43 per cento.

La quota di carico in Telecom sarà probabilmente discussa venerdì anche dal Cda di Mediobanca che si riunirà dopo la riunione del direttivo e dell'assemblea del patto di sindacato. Viene dato praticamente per scontato che la banca milanese di adeguerà alla valutazione di Telco svalutando in proporzione la sua quota. Ma, su quella decisione possono influire le problematiche differenti che distinguono il bilancio di una banca da quello di una compagnia. Prendendo a riferimento il valore unitario di Telecom a 1,8 euro Generali, che detiene una quota del 30,4% di Telco, dovrebbe contabilizzare una perdita potenziale di 370 milioni. Ma soltanto in parte (intorno al 20%) l'onere si ribalterebbe sul suo utile perchè buona parte della partecipazione è inclusa nel portafoglio di attivi che gravano direttamente sugli assicurati della compagnia. Compito del comitato di controllo interno e, ancora di più, del board del gruppo assicurativo sarà anche quello di bilanciare attentamente tutti gli interessi in gioco per evitare che qualcuno non risulti eccessivamente penalizzato.

Intanto proseguono a spron battuto i colloqui dei manager del Leone con la banca russa Vtb in vista di un accordo che potrebbe essere raggiunto entro l'estate. Una joint venture che aprirebbe al Leone il mercato dell'unico paese dell'Europa dell'Est ancora assente nel network costituito in questi anni con il partner ceco Ppf. Nuovi incontri sono già in agenda e non è escluso che, come già anticipato nelle scorse settimane, la riunione del board del 5 agosto possa essere l'occasione per discutere la sottoscrizione di una prima lettera di intenti (memorandunm of understanding).

Ieri, infine, il titolo del Leone ha ripreso fiato in Borsa dopo le forti perdite dei giorni precedenti innescate dalle paure sulla tenute del debito della repubblica italiana. Il titolo Generali ha chiuso la seduta a 12,8 euro in progresso dell'1,75% sul giorno precedente.

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