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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2011 alle ore 08:05.
La crisi dell'Eurozona è giunta al suo apice. Questo testo è una lettera aperta ai leader europei per esortarli a prendere provvedimenti decisivi nel vertice di Bruxelles di questa settimana. Decidere ancora una volta di non decidere potrebbe rappresentare la fine dell'Eurozona così come l'abbiamo conosciuta finora. Il testo di questo appello con numerose firme di economisti europei è pubblicato anche su Vox e Nada es Gratis.
La crisi del debito ha raggiunto il cuore dell'area euro. Italia e Spagna sono ora direttamente coinvolte in una seria crisi di credibilità. Viene messa in dubbio la sostenibilità di più di un terzo del debito sovrano dell'Eurozona. Per la prima volta la sopravvivenza stessa dell'euro è in pericolo.
I leader europei che si riuniscono oggi a Bruxelles hanno una responsabilità storica. È essenziale che si giunga a un accordo su un piano in grado di prevenire un ulteriore aggravarsi della crisi.
Noi economisti impegnati nel dibattito di politica economica abbiamo suggerito varie proposte per affrontare la crisi. Il comune denominatore di queste proposte è la necessità di ampliare il raggio d'azione della European Financial Stability Facility (Efsf) per consentire un rafforzamento delle banche sufficiente a far fronte a un default della Grecia. Si dovrebbe inoltre permettere all'Efsf di operare sul mercato secondario dei titoli di stato e gli si dovrebbero riconoscere flessibilità d'azione e indipendenza. Queste proposte si possono declinare in molte varianti e con vari dettagli tecnici. È essenziale che i leader europei riconoscano che siamo ormai fuori tempo massimo. Decidere ancora una volta di non decidere potrebbe rappresentare la fine dell'Eurozona così come l'abbiamo conosciuta finora.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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