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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2011 alle ore 08:02.

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BRUXELLES - Musica per le orecchie del mercato, dopo mesi di stonata cacofonia politica. Il veicolo Efsf, European financial stability facility, creato nel maggio 2010 per preservare la stabilità finanziaria dell'unione monetaria, tramite l'assistenza finanziaria temporanea agli Stati dell'Eurozona in difficoltà, è stato promosso ieri da semplice comparsa a protagonista e aiuto-regia nella risoluzione della crisi del debito sovrano europeo.

La potenza di fuoco, gli strumenti, il campo di azione, gli interventi dell'Efsf sono stati estesi e rafforzati per trasformare questo veicolo garantito dagli Stati dell'Eurozona da mero erogatore di prestiti con il contagocce in prestatore di ultima istanza: un colosso con le spalle talmente larghe, si augurano i politici europei, da riuscire a mettere in fuga e spaventare la speculazione e rassicurare, agendo da guardiano della moneta unica, gli investitori che detengono titoli azionari e obbligazionari denominati in euro.

I nuovi compiti assegnati all'Efsf, che fino a ieri ha finanziato il Portogallo e l'Irlanda concedendo prestiti con durata media di 7,5 anni assieme all'Efsm (European financial stabilization mechanism della Commissione europea in rappresentanza dei 27), spaziano ora dal sostegno diretto alla Grecia con prestiti da un minimo di 15 anni fino a 30 anni con un periodo di grazia di dieci, alla ricapitalizzazione delle banche fino agli acquisti sul mercato secondario dei titoli di stato emessi da qualsiasi Paese, non solo quelli aiutati finanziariamente nell'ambito di un piano di risanamento dei conti pubblici concordato con Ue e Fondo monetario internazionale. Quindi anche Italia, Spagna e Belgio.

Le novità annunciate ieri sera dopo il vertice riguardano sia l'Efsf che il nuovo veicolo Esm (il cui avvio è previsto dalla seconda metà del 2013). Gli interventi saranno basati su un programma "precauzionale" e gli Stati dell'Eurozona si sono impegnati ad avviare l'implementazione delle loro decisioni «il più presto possibile». Un passaggio fondamentale per tranquillizzare i mercati che temono tempi lunghi e ancora incerti. Un altro aspetto importante dell'annuncio ha riguardato la collaborazione tra la Bce e i veicoli Efsf-Esm: spetterà alla Banca centrale stabilire l'esistenza di «circostanze eccezionali» per consentire l'acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario al fine di evitare il contagio.

Tra le ipotesi allo studio ieri c'è stata anche quella di abilitare l'Efsf ad acquistare al prezzo di acquisto i titoli di Stato greci detenuti dalla Banca centrale europea, per evitare che la Bce rischi di accollarsi perdite nel caso di ristrutturazione dei titoli di Stato greci. Ma questo non trova riscontri nel documento. Importante infine la riduzione del tasso di interesse sui prestiti concessi dall'Efsf ai Paesi in difficoltà che possono scendere fino al 3,5 per cento.

L'Efsf al momento ha prestato finora 5,9 miliardi di euro al Portogallo e 3,6 miliardi all'Irlanda collocando tre bond con rating AAA/Aaa da parte di Moody's, S&P's e Fitch: il mantenimento del massimo rating tripla A è fondamentale in futuro per consentire al veicolo di finanziarsi a un costo di raccolta basso per poter prestare agli Stati in difficoltà a tassi vantaggiosi.

Resta da vedere come e fino a che livello la potenza di fuoco dell'Efsf verrà aumentata: al momento il veicolo può emettere fino 255 miliardi di euro in virtù delle garanzie concesse dagli Stati membri dell'Eurozona che ammontano a 440 miliardi (di cui il 19% circa a carico dell'Italia). Per poter emettere fino a 440 miliardi, l'Efsf ha bisogno di rimpolpare le garanzie fino a 750 miliardi: un passaggio già deciso dall'Eurogruppo che si è tenuto a Lussemburgo lo scorso 20 giugno ma non ancora attuato. Se l'Efsf opererà con una capacità tra i 1.000 e i 2.000 miliardi di euro, le garanzie dovranno essere ulteriormente ritoccate all'insù.

L'Italia, stando a fonti bene informate, è pronta a fare la sua parte con integrazione di garanzia senza un ulteriore passaggio in Parlamento. Il Dl del 31 maggio 2010 n.78 recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica stabilisce all'articolo 17 sulla salvaguardia dell'euro, comma 2, che il ministro dell'Economia e delle Finanze è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività del veicolo Efsf emesse al fine di costituire la provvista finanziaria per concedere prestiti agli Stati «e le conseguenti decisioni che verranno assunte all'unanimità degli Stati membri dell'area euro». Il documento approvato ieri prevede misure collaterali per coprire i Paesi coinvolti nell'Efsf dai rischi collegati alle garanzie del fondo.

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