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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2011 alle ore 06:44.
Permasteelisa passa sotto controllo giapponese: è stato ufficializzato l'accordo per cui Lixil – "core company" nei materiali per costruzioni della holding Js Group – rileverà a dicembre dalle società di private equity InvestIndustrial e Alpha la totalità del capitale per 573 milioni di euro in contanti.
L'operazione di maggior profilo mai fatta da un gruppo industriale nipponico in Italia segna una svolta storica per entrambe le aziende coinvolte, anzi probabilmente più ancora per l'acquirente. L'azienda di Vittorio Veneto – nata e cresciuta a controllo familiare, passata per la Borsa e approdata poi dal listino al private equity – si inserisce in un conglomerato più vasto, di cui rappresenterà il perno della trasformazione da un orientamento "domestico" a una proiezione globale. È certo legittima l'opinione di chi non si rallegra per l'avverarsi di un nuovo caso in cui una azienda italiana sorta da una genialità imprenditoriale e diventata leader mondiale nel suo settore (involucri architettonici e facciate continue per grandi edifici) finisca sotto totale controllo azionario estero. In questo caso, però, non sembrano mancare le premesse per il consolidamento – e non la vanificazione – di una storia di successo made in Italy. Basta dare un'occhiata dalle finestre del 36esimo piano del Kasumigaseki Building – quartiere generale di Lixil e Js Group, nel centro di Tokyo – per farsene un'idea: dietro la residenza del primo ministro, spicca la torre di 29 piani del ricostruito e da poco inaugurato Tokyu Capitol Hotel – un progetto Permasteelisa – mentre intorno ci sono vari edifici più piccoli su cui ha lavorato Lixil.
I due gruppi operano in settori contigui ma sono complementari: l'operazione non è stata fatta per eliminare un concorrente ma per accelerare la svolta strategica del compratore. «Noi siamo una società che fa progetti, loro un conglomerato che fa prodotti», sintetizza l'ad di Permasteelisa, Nicola Greco, «Non fanno il nostro mestiere e vogliono entrare in un nuovo settore di business, non certo comprare un'azienda da ristrutturare. Un piano di sviluppo che, certo, consentirà anche sinergie per l'efficienza e l'ulteriore crescita«. Il direttore Global Business Toshimasa Iue ha dichiarato: «Le attuali risorse di Permasteelisa rappresenteranno il cuore della nostra strategia di crescita per diventare un solution provider globale».
Permasteelisa resterà una spa con sede a Vittorio Veneto, con il suo brand da valorizzare e la conferma del top management italiano. Di questi tempi, piuttosto, qualche disagio e timore si percepisce in casa Lixil: il nuovo ceo insediatosi il primo agosto – Yoshiaki Fujimori, il primo non promosso dall'interno e anzi "americano" in quanto di provenienza General Electric – sembra davvero intenzionato a "sgiapponesizzare" a più livelli un gruppo che realizza il 97% dei ricavi sul mercato interno.
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