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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2011 alle ore 15:32.

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L'Aie, l'Agenzia internazionale per l'energia, ha tagliato le stime di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2011 ed ha avvertito che potrebbe dover tagliare anche quelle per il 2012, se la crescita del Pil sarà inferiore rispetto al previsto. Significativa revisione al ribasso dei consumi petroliferi degli Stati Uniti che dovrebbero calare quest'anno di 200mila barili/giorno o l'1% e rimanere stabile nel 2012.

Nel rapporto mensile di agosto pubblicato oggi, l'Aie ha in realtà rivisto leggermente al rialzo (+70mila barili a 1,6 milioni di barili/giorno per un totale di 91,1mln di b/g) le previsioni della domanda petrolifera mondiale per il 2012 e ha tagliato leggermente quelle per il 2011 (-60mila barili a 1,2 milioni di barili/giorno o l'1,2% per un totale di 89,5 milioni di b/g). Secondo gli esperti, un significativo contributo alla crescita dei consumi petroliferi arriverà dal Giappone che dovrà compensare la diminuzione della propria potenza nucleare. Il rapporto non nasconde «serie preoccupazioni per lo stato di salute dell'economia americana, con la revisione al ribasso del Pil del primo trimestre, l'aumento inferiore alle attese nel secondo trimestre e i prezzi dei combustibili che restano elevati».

Le stime per il 2012, tuttavia, sono basate sulle ottimistiche previsione di una crescita del Pil mondiale del 4,2-4,4%, alquanto improbabile alla luce degli ultimi sviluppi. Se il Pil aumentasse solo del 3% - precisa l'Aie invitando, di fatto, a prendere in considerazione questo secondo scenario, ignorando il primo - i consumi mondiali aumenterebbero solo di 700 mila barili/giorno (+0,7%) a 89,9 milioni. Il rapporto Aie segnala inoltre che le scorte petrolifere commerciali dei paesi Ocse sono calate a giugno di 11,8 milioni a 2,7 miliardi di barili, mentre di solito in questo periodo dell'anno dovrebbero aumentare. La produzione Opec è salita a luglio a 30,05 milioni di b/g da 29,94 milioni di giugno

L'Aie è il terzo dei grandi istituti, dopo l'Opec e l'Eia (Agenzia governativa americana) a diffondere le stime petrolifere mensili e a segnalare un possibile rallentamento. Ieri il rapporto dell'Opec ha rivisto infatti al ribasso sia le stime per l'anno in corso che quelle per il 2012, motivando il taglio con i timori su un nuovo rallentamento dell'economia mondiale. L'Eia ha invece ritoccato all'ingiù le stime per il 2011 e all'insù quelle per il 2012, avvertendo comunque che in questo turbolento scenario economico e finanziario, il rischio di una inversione al ribasso è piuttosto elevato.

Quotazioni in ripresa
Al Nymex le quotazioni del Wti (che ieri hanno toccati i i minimi dal settembre 2010 a 75,71 dollari per poi rimbalzare sulle attese di un sosregno della Fed alla crescita) registrano un rialzo di 1,35 dollari (+1,6%) a 80,64 dollari il barile. mentre all'Ice di Londra il Brent guadagna 2,18 dollari o il 2,1% a 104,75 dollari. Il recupero delle quotazioni è stato favorito anche dall'inatteso calo delle scorte americane (-5,21 milioni e 348,6 milioni di barili nella settimana al 5 agosto) rilevato martedì dall'Api. Il calo è stato confermato oggi dal Dipartimento dell'energia (DoE) che ha segnalato un calo di 5,2 milioni di barili a 349,7 milioni, mentre gli analisti attendevano un rialzo di 1,1 milioni di barili.

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