Bund e T-Bond. Sono questi gli asset rifugio per eccellenza scelti dai money manager in queste settimane di alta volatilità. E infatti la voglia di sicurezza che sta contagiando gli investitori si paga a caro prezzo, con prezzi dei titoli in ascesa e rendimenti rasoterra. Chi volesse scommettere comunque sui debiti sovrani di queste due potenze ha diverse carte in mano da giocare.

La prima è l'acquisto diretto di obbligazioni che può essere effettuato presso qualsiasi banca o piattaforma di trading on line. «Le commissioni applicate allo sportello - spiega Giampaolo Galiazzo, consulente finanziario di Tiche - variano a seconda delle dimensioni dell'investimento: si va dallo 0,5% sulle somme di 20-30 mila euro (pari a circa 100-150 euro) allo 0,05% per capitali di diversi milioni di euro. Meglio comunque trattare con la propria banca per risparmiare qualcosa, soprattutto sulle somme più importanti». Più basse, invece, le commissioni per gli acquisti online, pari a circa 20-30 per eseguito.

La seconda via è costituita dall'investimento in Etf, il cui sottostante è formato da titoli governativi americani o tedeschi a diverse scadenze. A tal proposito l'offerta sul mercato è piuttosto ricca. Vale quindi la pena, anche in questo caso, confrontare il costo dei singoli prodotti (oscillante tra lo 0,15% e lo 0,7%) e la durata residua dei titoli in portafoglio per valutarne la diversa rischiosità. Infine, si può acquistare anche una quota di fondi comuni obbligazionari esposti sui governativi Usa o sui titoli di Stato tedeschi. In questo caso i costi oscillano tra lo 0,6% e il 3% circa del totale investito. Tutti questi strumenti, va detto, sono in grado di proteggere dal rischio Paese (ipotizzando lo scenario apocalittico di un default italiano) ma non da quello dell'inflazione. Né tanto meno, nel caso dei T-Bond americani, dal rischio valuta.

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