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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2011 alle ore 06:46.

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MILANO
Le trattative tra le Assicurazioni Generali e la russa Vtb risentono della crisi finanziaria mondiale e l'accordo quadro tra i due partner sembra destinato a slittare. Secondo quanto si apprende, l'intesa preliminare, preannunciata dall'amministratore delegato della compagnia assicurativa italiana Giovanni Perissinotto «entro l'estate», difficilmente sarà presentato per fine mese. L'alleanza allo studio, infatti, avrebbe subito un rallentamento dato che la stessa cammina di pari passo con l'attuale incertezza sui mercati, così come con valutazioni che sono rimesse in discussione dai forti cali registrati sulle principali piazze mondiali. Tempi più lunghi, si sottolinea da alcune fonti, che sarebbero sinonimo di difficoltà sopraggiunte a causa della crisi. Agli inizi di agosto, subito dopo la presentazione dei dati della compagnia, Perissinotto ha incontrato a Roma il presidente della seconda banca russa (detenuta al 75% dallo Stato), Andrej Kostin. Un incontro che, secondo quanto si è appreso in quella occasione, «è stato positivo». Tuttavia dopo quel summit la situazione sui mercati è precipitata e non è chiaro fino a che punto abbia complicato le trattative.
Da tempo ormai, i vertici di Generali hanno dichiarato di guardare con molto interesse al mercato russo e a una possibile partnership nel mercato delle polizze. Proprio per questo da alcuni mesi sono stati avviati contatti con Vtb, di cui peraltro Generali è azionista di minoranza con una quota dell'1% (comprata per 300 milioni di dollari), per definire un progetto di alleanza. Generali si muove nella partita russa nell'ambito degli accordi sull'Europa dell'Est con l'alleato ceco Petr Kellner e un'eventuale alleanza verrebbe stretta tramite la joint venture Generali Ppf Holding (dove Trieste ha il 51%). L'idea di Trieste sarebbe quella di stringere una jv tra Generali Ppf e la Vtb, in cui i russi sarebbero al 49%, non solo per un'alleanza nella bancassicurazione, ma anche una società con una rete di agenti e capacità di distribuzione online.
Nell'attesa di capire tempi e modalità della partnership, la relazione semestrale delle Generali alza il velo sui rapporti con parti correlate dove spiccano le posizioni di Mediobanca e del gruppo Ppf. Il documento, anticipato da Radiocor-Il Sole 24Ore, fa il punto a fine giugno sulle operazioni esistenti tra Trieste e i due azionisti: con il gruppo che fa capo a Kellner la relazione segnala depositi bancari e operazioni di pronti contro termine effettuate dal Gruppo Generali Ppf Holding per complessivi 423,2 milioni, contro i 651 milioni di fine 2010. Sempre con il gruppo Ppf, la relazione semestrale segnala l'acquisto da parte di Generali Ppf Holding di obbligazioni per complessivi 233,4 milioni (230 milioni nel bilancio 2010) e la sottoscrizione, da parte di Generali o di altre compagnie del gruppo, di obbligazioni per complessivi 409,8 milioni (400 milioni nel 2010). I rapporti d'affari tra Generali e Mediobanca sono sostanzialmente uguali a quelli di fine 2010: obbligazioni sottoscritte per 788 milioni, da 822 milioni, e finanziamenti passivi invariati a 500 milioni.
Ieri il titolo Generali è salito dell'1,24% a 12,25 euro. Di recente Kepler ha alzato la raccomandazione da “tenere” a “comprare”, con un prezzo obiettivo a 18 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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