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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2011 alle ore 08:02.

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MILANO - Tornano a volare i costi di assicurazione del debito sovrano europeo in un clima di sempre maggiore avversione al rischio e di incertezza sulla capacità dei governi del continente di fornire una risposta unita alla crisi. La corsa al rialzo ha riguardato ieri tutti i principali Paesi dell'eurozona con nuovi record in particolare per i cds a 5 anni di Italia e Francia. Il costo di assicurazione contro il rischio di default dell'Italia è arrivato a toccare ieri un massimo intraday di 450 punti, il che significa che per assicurare 10 milioni di euro occorrono 450.000 euro l'anno.

Secondo alcuni trader, sul balzo dei cds hanno pesato anche rumor di un'incombente riduzione del giudizio sovrano dell'Italia da parte di Moody's che il 17 giugno aveva annunciato di aver messo il rating del Paese sotto osservazione. Il periodo di revisione è in genere di tre mesi e questo dettaglio giustifica le voci che ieri parlavano di una possibile riduzione di due note, da Aa2 a A1 con outlook negativo. «Il rating rimane sotto osservazione», ha poi commentato nella serata di ieri Moody's a Radiocor.

All'andamento dei cds italiani non ha giovato certamente nemmeno il nervosismo dei mercati per i ritardi nell'approvazione del pacchetto di misure di austerità da parte del Governo e per gli inviti a procedere con maggiore rapidità giunti dalle autorità europee. A un nuovo massimo storico, sebbene su livelli nettamente inferiori, sono saliti anche i cds sul debito della Francia che ieri hanno toccato quota 187 punti base trascinando al rialzo anche i costi di assicurazione sui principali titoli finanziari del Paese sebbene non siano stati toccati i massimi dell'11 agosto sulla scia delle voci sulla tenuta di Société Générale. I cds su Bnp Paribas sono saliti ieri a 235 punti, quelli su Crédit Agricole a 238 e quelli sulla stessa SocGen a 320. «Quando si vedono i cds della Francia superare quelli del Perù - ha commentato François Perol, presidente della Federazione bancaria francese - allora si ha un'idea dell'entità delle disfunzioni attuali». Tensioni analoghe sono state registrate anche dai cds sulla Spagna, saliti a 420 punti, mentre quelli sulla Grecia sono balzati a 2.500 punti, riflettendo quindi quasi il 50% di possibilità di un'entrata in default dello Stato ellenico. Anche la Germania ha registrato un aumento dei cds che sono saliti a 82 punti dai 78 di venerdì, mentre il Portogallo è volato oltre i 1.000 punti a 1.031, in crescita di 55 punti rispetto alla scorsa settimana.

Nel complesso il cds su un paniere di 15 stati europei ha chiuso a un nuovo massimo storico di 319 punti e sulla sua scia è salito a livelli record anche i costi di assicurazione del debito aziendale europeo: l'iTraxx Europe Senion Financials, che gli investitori usano per comprare o vendere protezione su 25 banche e assicurazioni, è salito ieri a 262 punti, in rialzo di 15 punti base rispetto a venerdì e oltre il livello record di 254 punti toccato il 23 agosto, in piena tempesta finanziaria. «Mentre da una parte la situazione economica degli Stati Uniti non sta fornendo alcun aiuto - ha commentato Markus Ernst, strategist sul credito di Unicredit - dall'altro lato è chiaro che la crisi del debito sovrano europeo si è ulteriormente accentuata ed è destinata a rimanere il fattore di traino in questo avvio di settimana». I mercati guardano con particolare apprensione alla Germania dopo la nuova sconfitta elettorale subita nel weekend dal cancelliere Angela Merkel e in vista del voto del Parlamento tedesco sul fondo salva stati europei (Efsf).
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