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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2011 alle ore 14:31.

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Il Tesoro collocherà la prossima settimana, in soli due giorni come previsto dal calendario delle aste di settembre, fino a 18,5 miliardi di titoli di Stato: BoT a tre e dodici mesi saranno venduti lunedì per 11,5 miliardi mentre i BTp andranno in offerta martedì per un ammontare compreso tra 5 e 7 miliardi. Anche Spagna, Olanda, Francia e Germania emetteranno titoli di Stato nell'arco della stessa settimana, in quella che si preannuncia una competizione serrata tra i più solidi paesi "core" e gli stati periferici, tutti alla conquista dei grandi portafogli quando invece banche e investitori istituzionali sono sempre più restìi ad aumentare l'esposizione al rischio sovrano dell'eurozona. Le emissioni lorde dei bond governativi in euro a medio-lungo termine potrebbero superare i 25 miliardi in un contesto estremamente impegnativo per il rifinanziamento del debito pubblico europeo. Le aste di Italia e Spagna in particolar modo dovranno affrontare sul primario il ritorno della volatilità e la tendenza di ampliamento degli spread, nonostante il continuo sostegno assicurato sul secondario dagli acquisti di BTp e Bonos da parte della Bce.

Il Tesoro ha annunciato il collocamento di 7,5 miliardi di BoT a 12 mesi quando ne scadono 7,7 miliardi, mantenendo un lieve sostegno di liquidità in eccesso. Lo scorso agosto i BoT annuali sono stati collocati a un rendimento lordo del 2,96%: venerdì sul secondario i Buoni con questa durata venivano scambiati attorno al 3,35% e stando agli addetti ai lavori non è escluso che domani, a causa della perdurante turbolenza, vengano assegnati sopra il 3,40 per cento. Andranno in vetrina per 4 miliardi anche i BoT a tre mesi, caratterizzati da apparizioni sempre più rarefatte sul primario: l'ultima asta di questi Buoni, che sono uno strumento di gestione di tesoreria ma che possono attirare il risparmiatore più indeciso, risale allo scorso marzo. In quanto ai BTp, martedì è atteso il debutto del nuovo quinquennale in offerta tra 3 e 4 miliardi mentre non andranno in asta i BTp con durate extralunghe (15 o 30 anni). Il Tesoro ha deciso di affiancare al nuovo BTp a cinque anni la riapertura di tre emissioni off-the-run (non più in corso di emissione) con scadenza 2018-2020. I BTp con durate tra i 7 e i 10 anni sarebbero risultati infatti tra quelli graditi alla Bce. Ampliando la gamma degli strumenti in offerta, il Mef allarga la sfera degli investitori potenzialmente interessati a partecipare alle aste: la domanda dovrebbe risultare solida anche in virtù della cancellazione dell'asta di agosto dei BTp a cinque anni. Tuttavia gli strategist si attendono un aumento dei rendimenti rispetto ai tassi in calo registrati dopo l'approvazione della manovra al Senato a metà della scorsa settimana.

Oltre all'Italia, tra gli appuntamenti più seguiti sul primario la prossima settimana spiccano quelli delle aste dei Bonos spagnoli e degli Schatz tedeschi, questi ultimi poco appetibili con un rendimento ridotto allo 0,41 per cento. I titoli di Stato spagnoli hanno registrato venerdì un aumento degli spread in rapporto ai titoli tedeschi, ma di misura inferiore al rischio-Italia: il differenziale tra i Bonos e i Bund decennali venerdì ha chiuso a 342 centesimi contro i 364 dei BTp. In termini assoluti, i BTp decennali rendono attorno al 5,40% contro il 5,20% dei Bonos.

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