Cresce la spaccatura all'interno del governo tedesco sul nodo della Grecia: nonostante i ripetuti tentativi della cancelliera Angela Merkel (Cdu) di mantenere il tabù sull'ipotesi di fallimento di Atene, sono già due i ministri della coalizione che ignorano le sue raccomandazioni. E la stampa nazionale già parla di «ammutinamento».

Dopo il vice cancelliere e ministro dell'Economia, il liberaldemocratico Philip Roesler (Fdp), che all'inizio di questa settimana non aveva escluso un fallimento controllato della Grecia per salvare l'euro, è stata la volta del ministro dei Trasporti, il conservatore bavarese Peter Ramsauer (Csu). In un'intervista al settimanale Die Zeit che uscirà domani il politico ha detto: «Un'eventuale uscita della Grecia dall'euro non sarebbe la fine del mondo».
A nulla sono valsi, quindi, gli sforzi della Merkel e del suo ministro dell'Economia, Wolfgang Schaeuble (Cdu), di convincere gli alleati a seguire la linea ufficiale del governo, già ripetuta più volte dalla leader conservatrice, secondo cui la Grecia deve restare nella moneta unica. Tanto che il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, nella sua edizione di domani, pubblica in prima pagina un articolo dal titolo 'Ammutinamento dei ministri contro il corso della Merkel sull'eurò. Da parte sua, Berlino cerca di fare buon viso a cattivo gioco. Oggi, infatti, il portavoce del governo, Steffen Seibert, ha escluso che sia a rischio la stessa sopravvivenza della coalizione.
Certo è, che le divisioni con gli alleati liberaldemocratici e con l'ala bavarese del partito non aiutano la cancelliera, soprattutto in un momento di particolare debolezza politica. Proprio oggi, il consueto sondaggio Forsa ha confermato l'ascesa della Spd, che - al 29% dei consensi - è al livello più alto dal febbraio 2008. Se si votasse domenica, socialdemocratici e Verdi otterrebbero una maggioranza del 48% contro il 35% dei partiti di maggioranza (Cdu-Csu al 31%, Fdp al 4%).(ANSA).

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